Farmaci per la maculopatia, il comitato dei pazienti chiede l’approvazione in Europa
di Matteo Cantile
La degenerazione maculare secca colpisce la vista, ma negli Stati Uniti un nuovo farmaco rallenta la malattia. I pazienti europei chiedono risposte
Un nuovo farmaco in grado di rallentare la progressione della degenerazione maculare secca, una malattia legata all’invecchiamento che compromette la vista, è disponibile negli Stati Uniti da febbraio 2023. Tuttavia, in Europa la sua approvazione è ancora in attesa, spingendoi il Comitato italiano Macula, un'importante associazione di pazienti, a chiedere un’accelerazione.
Degenerazione maculare– La degenerazione maculare secca è una patologia che colpisce la porzione centrale della retina, detta macula, essenziale per una visione nitida e dettagliata. “Io sono paziente, non un medico – spiega Massimo Ligustro, presidente del Comitato Macula – ma posso chiarire che quando questa parte dell’occhio si deteriora, le immagini diventano meno nitide e i colori scompaiono”. Con il progredire della malattia, si forma un alone al centro della visione, simile a quello che appare guardando il Sole per qualche secondo, ma permanente.
Impatto sociale– Questo sintomo impedisce attività quotidiane come riconoscere i volti, leggere o guardare la TV. Ligustro sottolinea il peso psicologico della malattia, che pur non avendo conseguenze sull’aspettativa di vita, può portare all’isolamento sociale. “La malattia, insorgendo spesso a 70 o 75 anni, accompagna la persona fino alla morte, con gravi ripercussioni sulla vita dei pazienti e dei loro familiari”, aggiunge il presidente.
Richiesta all’Ema– Per sensibilizzare l’Agenzia europea dei medicinali (Ema), il Comitato Macula ha unito le forze con altre quattro associazioni europee di pazienti. Insieme, hanno inviato una lettera chiedendo che il farmaco venga approvato in Europa. “L’auspicio è che i cittadini europei non vengano lasciati indietro”, afferma Ligustro, sottolineando l’importanza di una risposta rapida da parte delle autorità regolatorie.
Costi sociali ed economici– La mancanza di cure per la maculopatia genera un costo sociale significativo, sia in termini di supporto ai pazienti che di perdita di autonomia. Ligustro invita a non cadere nella logica secondo cui “un malato non curato equivale a un euro risparmiato”, evidenziando l’importanza di considerare la qualità della vita come priorità.
Incertezza normativa– Attualmente, non è noto quando il farmaco potrebbe essere disponibile in Europa. Le associazioni auspicano un dialogo costruttivo tra istituzioni sanitarie e case farmaceutiche per superare le barriere burocratiche.
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