Elezioni, Bucci: "Rivendico 'modello Genova', al 'modello Liguria' lavorerò dopo le elezioni"
di Redazione
In consiglio comunale Crucioli solleva tema patteggiamento Toti
"Rivendico il modello Genova, lo abbiamo fatto, lo abbiamo creato, e ho anche ringraziato il presidente Conte per questo, per il modello Liguria non ho fatto nulla, lo faremo noi dopo che vinceremo le elezioni". Il sindaco di Genova e candidato alle Regionali in Liguria Marco Bucci è intervenuto in consiglio comunale sollecitato da una richiesta di approfondimento presentata da Mattia Crucioli, capogruppo di Uniti per la Costituzione, sul tema del patteggiamento per corruzione e finanziamento illecito da parte dell'ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Crucioli ha sottolineato l'importanza di chiarire una volta per tutte il tema della trasparenza dei finanziamenti alla politica: "La vicenda giudiziaria di Toti rende evidente il problema legato alla prassi di prendere denaro dagli imprenditori che poi hanno a che fare con l'amministrazione".
Crucioli, il cui partito candida come presidente in Liguria Nicola Morra, già presidente della commissione parlamentare antimafia, ha aggiunto: "Noi non prenderemo soldi da privati e mi sarei aspettato la stessa rassicurazione dagli altri gruppi". A parlare di finanziamenti è stato Bucci che ha ribadito: "Per questa campagna elettorale non prenderemo soldi da privati che possano avere interessi". Sulle vicende giudiziarie Bucci, che non ha mai citato direttamente il nome di Giovanni Toti, ha sottolineato: "Sul sottoscritto non c'è niente, da parte mia massima fiducia nella magistratura ma come diceva mio padre 'male non fare paura non avere'". Sul tema Bucci ha anche lanciato un messaggio ad Andrea Orlando: "Qualcuno che vuol fare il candidato presidente ha accusato il sottoscritto di comportamenti criminali, roba inaccettabile e da querela che respingo". Orlando aveva detto che "Bucci era tra i protagonisti di un sistema potenzialmente criminogeno".
Gli interventi di maggioranza e opposizione - uno per gruppo - sono stati tesi da una parte a difendere l'esperienza amministrativa di Toti in Regione. Lorenzo Pellerano, consigliere della Lista Toti e avvocato, ha parlato di una "sproporzione enorme tra l'inchiesta, i tre mesi di domiciliari, le dimissioni obbligate e le 1.500 ore di lavori socialmente utili, tenendo conto che è stato accertato che l'ex governatore non si è messo in tasca nulla". Da parte della minoranza l'accusa al centrodestra di voler portare avanti l'esperienza dell'amministrazione Toti in una logica di continuità: "Una gestione politica distorta che ha portato, piaccia o non piaccia, a tre patteggiamenti, portando avanti il modello Liguria senza presa di coscienza critica", le parole di Filippo Bruzzone, capogruppo dei rossoverdi.
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