È morto Silvio Berlusconi, aveva 86 anni

di Redazione

10 min, 29 sec

L'ex premier era ricoverato da venerdì al San Raffaele: era tornato in ospedale a poche settimane dalla lunga degenza per una polmonite e una forma di leucemia

È morto Silvio Berlusconi, aveva 86 anni

L'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi è morto all’ospedale San Raffaele di Milano. Il leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset aveva 86 anni. Berlusconi era tornato al San Raffaele lo scorso venerdì, dopo un lungo ricovero — di 45 giorni — terminato poche settimane fa, a causa di una polmonite e di una forma di leucemia. Il fratello Paolo e i figli Eleonora, Barbara, Marina e Pier Silvio si sono immediatamente recati all'ospedale San Raffaele dove l'ex premier e leader di FI ed ex premier era ricoverato. Il feretro di Silvio Berlusconi sarà trasportato a Villa San Martino, ad Arcore. La camera ardente sarà invece allestita allo studio 20 di Mediaset a Cologno Monzese a partire da domani, i funerali di Stato si terranno mercoledì alle 15 nel Duomo di Milano, officiati dall'arcivescovo monsignor Marco Delpini, e la salma verrà tumulata nella tomba scolpita da Pietro Cascella nel parco della stessa residenza brianzola del Cavaliere. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ricorda il leader scomparso: "Apprendo con profonda tristezza la notizia della morte di Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia, protagonista di lunghe stagioni della politica italiana e delle istituzioni repubblicane. Berlusconi è stato un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi". "Era soprattutto un combattente, tra i più influenti della storia d'Italia" lo ricorda il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tra i messaggi dal mondo, spicca quello del presidente della Federazione di Russia Vladimir Putin, oggi proscritto dalla comunità internazionale per via dell'invasione dell'Ucraina ma storico amico dello scomparso: "Silvio Berlusconi ha dato un inestimabile contributo allo sviluppo della partnership russo-italiana reciprocamente vantaggiosa. Per me Silvo è stata una persona cara e un vero amico".



Nello scorso settembre, Berlusconi era stato rieletto al Senato. Laureato in giurisprudenza con una tesi sulla pubblicità, aveva fatto fortuna come costruttore e alla fine degli anni Settanta si era lanciato nel mondo delle tv private, prima con l'interconnessione e poi su scala nazionale. Consolidato l'impero televisivo, anche grazie al mai disconosciuto legame personale con Bettino Craxi allora capo del Partito socialista e presidente del Consiglio, nel 1986 l'ingresso nel calcio: acquistò il Milan che era sull'orlo del fallimento e tre anni dopo lo portava a vincere la Coppa dei Campioni, primo trofeo internazionale (rivinto altre quattro volte) tra i molti conquistati fino alla cessione a un fondo internazionale e al rilancio del Monza. Lo piange infatti Arrigo Sacchi, il mister di quel Milan invincibile: "E' stato un amico geniale". Sulla stessa linea Adriano Galliani, il principale collaboratore dei suoi anni calcistici: "L'amico di una vita". Nel 1994, l'altrettanto dirompente ingresso in politica, con la vittoria alle elezioni alla guida di un partito appena fondato e l'arrivo alla presidenza del Consiglio, incarico ricoperto per tre volte e per nove anni complessivi, sui quasi trenta di militanza politica. Perse le elezioni nel 1996 e nel 2006 sempre contro Romano Prodi ("Abbiamo rappresentato - dice l'ex leader di Ulivo e Unione - due mondi contrapposti ma mai nemici"), rivinse invece nel 2001 e nel 2008, sempre alla guida del centrodestra, per lasciare definitivamente Palazzo Chigi nel 2011. Anche Enrico Letta, ex presidente del Consiglio e segretario del Pd, nonché nipote di Gianni che di Berlusconi fu il braccio destro in politica, riconosce "Ha fatto la storia del Paese". Achille Occhetto, che alla guida della "gioiosa macchina da guerra" dei Progressisti 29 anni fa fu sconfitto da Berlusconi alle elezioni, commenta: "Una persona che merita rispetto". Berlusconi è stato al centro della scena pubblica per oltre quarant'anni, suscitando dibattiti infiniti e anche opere letterarie, artistiche e cinematografiche: Nanni Moretti gli ha dedicato "Il caimano", il premio Oscar Paolo Sorrentino ha girato "Loro", pellicola in due parti con il Cavaliere interpretato da Toni Servillo. Nessuno come lui ha diviso l'opinione pubblica. Lascia un patrimonio valutato attorno ai 6 miliardi di euro.

Innumeri le reazioni dal mondo politico. Tra i primi Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e da sempre molto vicino, sui piani umano professionale e politico, al Cavaliere:  “Una notizia che non avremmo mai voluto apprendere: il Presidente Silvio Berlusconi non è più con noi. È davvero difficile in questo momento ordinare emozioni e trent’anni di ricordi. Il mio abbraccio va alla sua famiglia, ai suoi figli, che hanno diviso un padre con il suo impegno per il Paese. Oggi l’Italia è infinitamente più povera, spaesata. Ma sono certo che da lassù continuerà il suo lavoro. A noi qui continuare lo sforzo di modernizzazione e cambiamento della nostra Repubblica. Un impegno che deve essere eredità e patrimonio comune".

"Il presidente Berlusconi - prosegue - per questo paese è stato l'Alfa e l'Omega della vita politica: per chi lo ha apprezzato e per chi ne è stato irriducibile avversario, è stato comunque il metro di un cambiamento del paese. Il mio primo pensiero è per la famiglia e per i figli. Per Marina e Piersilvio con cui ho lavorato anni, con gli altri figli che lo hanno diviso in questi 30 anni con un impegno costante per il paese ed è anche difficile mettere insieme quello che ha rappresentato. La seconda Repubblica Italiana nasce con il presidente Silvio Berlusconi e credo che si chiuderà con lui. Penso che tutti oggi possano apprezzare lo sforzo gigantesco fatto dal presidente Berlusconi per cambiare e modernizzare questo paese. Adesso spero che tutti sappiano cogliere un'eredità che è davvero gigantesca e non può essere di nessuno, ma eredità collettiva di questo paese. Certamente Berlusconi - conclude - resterà nel Pantheon di chi ha fatto un pezzo di storia di questa Repubblica come Alcide De Gasperi e come prima di lui pochi altri giganteschi leader".

"Con Silvio Berlusconi - dice il sindaco di Genova Marco Bucci - se ne va un pezzo di storia italiana. Ha caratterizzato la vita del nostro Paese, sia come imprenditore sia come politico. La sua leadership, le sue doti di uomo d'impresa e le sue qualità alla guida di un movimento politico e al governo del Paese non possono essere messe in discussione. Ricordo la sua discesa in campo in politica nel 1994 e come ha saputo interpretare la voglia di cambiamento del Paese: la stessa che mi ha animato e mi anima alla guida della città di Genova. Ho avuto modo di sentirlo telefonicamente diverse volte, da lui ho avuto sempre supporto: ha sempre espresso grande amore per la nostra città. Credo che il Paese gli debba dire grazie per quanto ha saputo dare all'Italia con le sue aziende e come leader di Governo". 

Il senatore Umberto Bossi, leader dell'allora Lega Nord e coprotagonista della vittoria elettorale del 1994, dice: "Sono commosso, per anni è stato come un fratello". Il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, successore del senatùr, lo ricorda come "Grande uomo e grande italiano".  Il presidente del Senato Ignazio La Russa dice: "Sarebbe un grande onore allestire la camera ardente a Palazzo Madama". Il presidente della Regione Sicilia ed ex presidente del Senato Renato Schifani: "L'Italia perde uno statista, io un grande amico". Ad aprire la questione del dopo-Berlusconi è l'ex viceministro Gianfranco Miccichè: "Con la morte di Berlusconi mon ci sarà più Forza Italia. Muore con Silvio. È un fatto scontato, Il nostro non è un partito da congresso per sapere chi prende la direzione del partito. Assisteremo alla lite su chi è proprietario del simbolo, a chi non lo è. Già so come andrà a finire. Ma ora non voglio pensarci, voglio solo capire quando saranno i funerali e se saranno pubblici". Marcello Dell'Utri, uno degli uomini più vicini a Berlusconi, dice: "Sono sconvolto, mi viene a mancare un fratello". Pur diviso da una profonda rottura politica consumata ai tempi della terza presidenza del Consiglio berlusconiana, culminata nel "Che fai mi cacci?", l'ex vicepremier Gianfranco Fini rende omaggio allo scomparso: "Sul mio rapporto politico con Silvio Berlusconi sono state dette da entrambi migliaia di parole. Nell'ora della sua dolorosa scomparsa desidero rendergli omaggio ricordandone la grande umanità. Nel febbraio 2008 quando, a pochi giorni di distanza, tutti e due perdemmo nostra madre, Silvio fu davvero, in un momento doloroso per entrambi, un amico che mi fu di conforto. Con identico sentimento rivolgo ai figli, ai familiari e alla comunità di Forza Italia le mie sentite condoglianze".

La scomparsa di Berlusconi ha destato reazioni in tutto il mondo, tra le prime quella di Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo: "Un combattente che ha lasciato il segno, grazie Silvio".

Tra i politici liguri, si registrano le dichiarazioni del sindaco di Imperia Claudio Scajola, più volte ministro (Interni, Industria, Attuazione del Programma) nei governi Berlusconi ("E' un compagno di tante parti della mia vita. Cambierà tutto. E' lui che aveva cambiato tutto. E' l'inventore del bipolarismo in questo Paese, della modernità, è stato un perseguitato. Non unico. Mancherà a tutti anche a quelli che lo hanno osteggiato. mancherà all'Italia, non solo all'Italia), cui si aggiungono via via il parlamentare e commissario regionale FdI Matteo Rosso (“Oggi è morto un uomo che non si è mai arreso e che non si è mai dato per vinto! Lo ricorderò sempre nel mio cuore con sincero affetto e profonda stima, Silvio Berlusconi è stato un uomo che ha fatto la Storia, un uomo che con coraggio impedì alla sinistra di prendere il potere resistendo per anni ad attacchi molto duri. A tutti i famigliari e agli amici di Forza Italia il mio più sincero abbraccio in questo momento di dolore per la perdita di una uomo che è stato protagonista della storia dell’Italia"), Luca Pastorino, parlamentare e sindaco di Bogliasco ("La morte di Silvio Berlusconi segna oggettivamente la fine di un'era, intere generazioni non conoscono la politica senza Berlusconi. Indipendentemente da come la si pensi è stato centrale per la vita del Paese, tra chi lo ha sostenuto e chi, come me, lo ha combattuto sul campo delle idee politiche. Ma in una democrazia compiuta il rispetto verso gli avversari è fondamentale. Esprimo quindi il mio cordoglio alla famiglia e alla sua comunità politica, Forza Italia, che perde oggi il proprio leader"), Stefano Balleari capogruppo in Regione di FdI ("Ci lascia un grande imprenditore, un uomo che ha saputo costruire un impero sulla base della sua intuizione e delle sua visione. Nel calcio, nello mondo dello spettacolo così come in politica. Una mente che ha creato  e unito il centrodestra, tracciandone il percorso e guidandolo fino a raggiungere risultati straordinari. Un percorso che ho avuto il piacere di condividere anche scendendo in campo in prima persona e venendo eletto in Comune per ben due volte tra le file di Forza Italia e una volta nel PdL, prima di passare in Fratelli d'Italia"), Valentina Ghio parlamentare e segretario regionale Pd ("Con la morte di Silvio Berlusconi finisce un'epoca. Nella consapevolezza della completa distanza nella visione politica passata e presente, resta il rispetto umano per un protagonista della storia del nostro Paese. La vicinanza  del Pd ligure ai suoi cari e a Forza Italia"), il consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio ("La morte di Silvio Berlusconi priva l’Italia di un leader politico tra i più grandi della nostra storia repubblicana, di un geniale imprenditore ed editore, di un lucido visionario che ha segnato e cambiato la storia e la vita sociale, economica, culturale e sportiva del Paese. Lo piango con dolore ed esprimo la mia vicinanza e il mio affetto alla famiglia Berlusconi e a tutte le persone che più sono state vicine al nostro Presidente. In questo giorno così triste desidero ricordare Silvio Berlusconi come un maestro di libertà che con il suo coraggio, la sua intelligenza e la sua determinazione ha dato davvero moltissimo all’Italia, agli italiani, alla storia ed alla crescita del nostro Paese e al suo ruolo nel mondo”), Carmelo Cassibba presidente del consiglio comunale di Genova ("Berlusconi, figura di spicco della società italiana, lascia un'impronta indelebile sulla scena nazionale del XX e XXI secolo. Indipendentemente dalle opinioni politiche e personali, è innegabile il suo impatto nel panorama politico italiano. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Silvio Berlusconi, ai suoi amici e ai suoi sostenitori. La sua morte rappresenta la fine di un'era e una perdita per tutti coloro che lo hanno conosciuto e che hanno condiviso il percorso politico"). 



(notizia in aggiornamento)