Depositi chimici, Cosulich a Telenord: "Tanti ricorsi, ma nessuna alternativa: troppi imprenditori fanno a scaricabarile"

di Edoardo Cozza

Il ceo di 'Fratelli Cosulich' commenta le istanze al Tar, poi interviene sul position paper di Confindustria per il porto: "Buona volontà, ma poca concretezza"

Augusto Cosulich non le manda a dire: intervistato da Telenord sulla situazione del porto di Genova commenta il documento di sintesi stilato dopo mesi di lavoro da Confindustria, con tanti progetti e proposte che compongono il cosidetto position paper. Per il ceo della 'Fratelli Cosulich' è un piano troppo astratto, soprattutto in relazione al tema caldo dello scalo genovese, quello dei depositi chimici: "C'è chi lo definisce libro dei sogni, altri un topolino partorito dalla 'montagna' Confindustria. Io sono dell'idea che questo piano manchi di concretezza, specialmente sul problema dei depositi chimici, che attualmente è molto importante per Genova. Il decisionismo, aspetto positivo, del sindaco Bucci ha scatenato una ridda di ricorsi, reclami e problematiche enorme con difficoltà di comunicazione: su questa questione non si può solo dire che è un problema delle istituzioni, perché gli stessi imprenditori, come Confindustria, dovrebbero fornire delle soluzioni alternative, soprattutto dopo le istanze presentate al Tar. I depositi chimici dove sono ora non possono stare, devono stare in porto e bisogna trovare una quadra senza fare lo scaricabarile verso Bucci o il presidente del porto Signorini. Il piano di Confindustria ha buona volontà, ma manca di concretezza". 

E l'ipotesi Vado, che fa parte della stessao autorità portuale? Cosulich conferma: "Devono essere gli imprenditori a proporre concretamente qualcosa, finora non l'hanno fatto: Vado può essere la soluzione, ma dev'essere indicata in maniera decisa e seria, finora non è stata avanzata in concreto alcuna proposta alternativa".