D'Amico International Shipping chiude in perdita per 37 milioni ma guarda avanti con fiducia. Guerra permettendo

di Redazione

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"La nostra strategia prudente ha limitato i danni in un anno difficile. Quest'anno le prospettive sembravano migliori. L'impatto della crisi ucraina è ancora difficile da valutare"

D'Amico International Shipping chiude in perdita per 37 milioni ma guarda avanti con fiducia. Guerra permettendo

 Il bilancio 2021 della società d'Amico International Shipping attiva nel settore delle navi cisterna si è chiuso con una perdita netta di 37,2 milioni di dollari rispetto all'utile netto di 16,6 milioni registrato nell'anno precedente.

L'Ebitda dell'azienda nel 2021 è stato pari a 64,3 milioni di dollari nel 2021, rispetto ai 127,3 milioni del 2020. Il flusso di cassa operativo è stato positivo e pari a 31,8 milioni di dollari, rispetto agli 84,1 milioni generati nell'anno precedente.

Sono i dati emersi dal bilancio consolidato approvato dal consiglio di amministrazione di d'Amico International Shipping. "A causa del difficile contesto che ha caratterizzato il mercato delle product tanker nel 2021, d'Amico ha registrato una perdita netta pari a 37,3 milioni di dollari ed una perdita netta rettificata pari a 29,1 milioni. - spiega il presidente e amministratore delegato di d'Amico International Shipping, Paolo d'Amico -. Grazie però alla nostra prudente strategia commerciale incentrata sul mantenimento di un elevato livello di copertura con contratti a tariffa fissa, abbiamo notevolmente limitato gli effetti negativi del mercato".

Ma d'Amico ricorda che "nelle previsioni di gennaio 2022 della società di spedizioni globale Clarksons si stima che quest'anno la domanda di navi cisterna crescerà del 7,3%" e "l'impatto della guerra in Ucraina sul mercato è ancora di difficile valutazione. Da un lato la possibilità di una riduzione delle forniture di petrolio è fonte di preoccupazione, dall'altro potrebbe verificarsi un aumento della domanda, misurata in tonnellate-miglia, sia per il greggio che per i suoi derivati, in quanto l'importazione di tali materie prime da parte dell'Europa potrebbe avvenire da luoghi più distanti".

Ad oggi d'Amico non presenta crediti in bilancio provenienti da aziende russe.