Crollo Ponte Morandi, Egle Possetti: "Cessione di Aspi a Cdp è atto che non potremo mai accettare"
di Marco Innocenti
E ai politici: "Percepiamo che la campagna elettorale è più impellente, ma vorremmo che durante l'anno portassero avanti le nostre istanze"
"Fa sempre piacere vedere dei politici, è chiaro che quest'anno percepiamo che la campagna elettorale sia più impellente e quindi abbiano più voglia di essere visibili". Così Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo vittime ponte Morandi prima dell'inizio della commemorazione alla Radura della memoria. Non lo cita direttamente ma il riferimento, nel quarto anniversario del disastro, è al leader della Lega Matteo Salvini. "Vorremmo però che durante l'anno portassero avanti le nostre istanze, come ad esempio il disegno di legge sulle vittime dell'incuria - continua Possetti - Quello che è successo pensavamo portasse a un cambiamento più radicale. Al momento non vediamo ancora cambiamenti che ci diano soddisfazione".
"La ferita è sempre aperta ma quattro anni dopo quello che ci fa più male è la cessione della concessione - prosegue Possetti - È inaccettabile quello che è successo, inaccettabile che questa concessione, già scritta come nessuno di noi l'avrebbe scritta neanche per comprare una bicicletta, non sia stata stracciata ma addirittura remunerata agli azionisti, una cosa che umanamente non potremo mai accettare, tutti dovrebbero sapere cosa è successo e a raccontarlo rimangono sbalorditi".
"A forza di celebrare minuti di silenzio abbiamo messo insieme anni di vergogna - continua Egle Possetti, citando una frase riferita alla strage di Bologna per chiudere il suo intervento - Questi sono stati quattro anni di dolore, di speranza e di illusione, non abbiamo mai provato invece l'orgoglio e la percezione del cambiamento abbiamo sperato che dopo questa vergogna immensa potesse emergere un senso di rivalsa, ma guardandoci intorno non abbiamo percepito nessun tremore, nessuno stravolgimento". Poi su Autostrade: "Con la definitiva cessione di Aspi a Cdp si è compiuto un atto che non potremo mai accettare, noi pensiamo che la revoca della concessione fosse l'unica via da percorrere, nessun restyling della società potrà mai cancellare quello che è avvenuto, e i media avrebbero dovuto essere inclementi con Autostrade come lo sono stati con Marco Pantani a cui non fu certo concesso il beneficio del dubbio".
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