Crollo Ponte Morandi, oggi il via al maxi processo: ma i tempi rischiano di essere lunghi

di Redazione

Giovedì 7 luglio al tribunale di Genova inizia l'iter: ci saranno anche 100 parti civili, ma altre 200 pronte a chiede l'ammissione nel limite di tempo disponibile

Tutti gli occhi sul tribunale di Genova: oggi è il giorno in cui inizia il processo per il crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto del 2018. Quarantatre le persone persero la vita in una tragedia che ha segnato un'intera città e l'Italia intera.

Nel processo che partirà nel tendone del Palazzo di Giustizia (che farà fatica a contenere tutti, tanto che saranno aperte anche altre due aule per dare la possibilità di partecipare alle parti civili - oltre 100, ma altre 200 domani chiederanno l'ammissione) sono 59 gli imputati tra ex vertici e tecnici di Autostrade e di Spea, la società che si occupava di manutenzione e ispezioni, dirigenti e tecnici del ministero delle infrastrutture e altri.
Le accuse, a vario titolo, sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione d'atti d'ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Aspi e Spea, come società, sono uscite dal processo patteggiando per una somma di circa 30 milioni di euro. 

"ll problema di fondo di questo processo sarà la possibilità di rispettare i parametri costituzionali della ragionevole durata. Qualsiasi istanza dell'accusa - spiega il procuratore Francesco Pinto - delle difese e delle parti civili dovrà essere parametrata anche rispetto al criterio della ragionevole durata del processo nell'interesse delle stesse parti civili e degli imputati.  Perché ci sarà troppa gente che altrimenti rimarrà sulla graticola e che potrebbe un domani essere anche assolta così come ci saranno tanti che hanno diritto a un risarcimento ma che lo potranno vedere dopo anni".

Dopo la giornata di oggi il proceso riprenderà a settembre.