Covid, Crisanti: "I pendolari sono a rischio gravissimo"
di Alessandro Bacci
Il microbiologo: "Prendere un aereo ha un rischio di trombosi superiore rispetto che fare il vaccino. Su 35 milioni di dosi, 60 casi avversi"
Non è necessario fare i test a tutti gli studenti: è più utile capire dove si annida il rischio di contagi della Covid-19. Per esempio, un rischio "gravissimo" è quello dei pendolari. E' quanto ha detto a Buongiorno, su Sky Tg24, Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova. "Fare i test a tutti o non farli a nessuno sono due facce della stessa medaglia, di una totale incapacità di affrontare il problema. Il problema non è fare i test a tutti, il problema è capire che cosa succede in una scuola - aggiunge - Le scuole non sono tutte uguali, ci sono scuole che sono state costruite in epoche diverse, che hanno un numero di studenti diverso, scuole di quartiere e scuole che attraggono ragazzi da molti Comuni. La pendolarità è un rischio gravissimo. La necessità di prendere trasporti, la densità: non è stata fatta nessuna analisi per capire dove sta il rischio. Che senso ha testarli tutti? Bisogna fare campionamenti su diversi tipi di scuola e capire che succede".
Prendere un aereo ha un rischio di trombosi superiore rispetto che fare il vaccino "Astrazeneca" contro l'infezione da Sars-Cov-2 e gli Stati che ne hanno bloccato la somministrazione lo hanno fatto per motivi ad ora non sostenuti da dati scientifici. Penso che AstraZeneca sia un vaccino sicuro, anzi tra i più sicuri. Su 35 milioni di persone immunizzate abbiamo una sessantina di casi di reazioni avverse, di cui forse dieci con decessi - spiega Crisanti - È un vaccino che ha una complicazione grave ogni 2 milioni e mezzo di casi, difficilmente si raggiungono livelli di sicurezza come questo. Ci preoccupiamo tanto - aggiunge - di un caso ogni 2 milioni e mezzo di eventi trombotici, ma prima di questa pandemia in Italia c'erano 200 milioni di persone che prendevano l'aereo, con una probabilità di 100 su un milione di sviluppare complicazioni trombotiche, non mi pare che ci siamo stracciati le vesti. Prendere l'aereo ha un rischio cento volte superiore di fare il vaccino, non lo dico io, lo dicono le statistiche". Manderebbe una figlia di 40 anni a fare il vaccino? "A questa domanda il microbiologo risponde così: "Sicuramente, non avrei dubbi. Non penso che ci sia un rischio più elevato che fare altre attività". Per Crisanti, le complicazioni tromboemboliche "sono scatenate da un parte dal processo infiammatorio che causa il virus, ma sicuramente anche da alcune proteine e componenti che il virus sintetizza. Non è da escludere che la proteina spike possa essere parte di questo meccanismo. Sarà molto difficile, se questo è il caso, disgiungere l'effetto protettivo del vaccino da una possibilità di rare complicazioni collaterali".
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