Coronavirus, quanto resta sulle superfici? Dipende dai materiali

di Redazione

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Lo studio scientifico americano rivela la 'forza' del nuovo virus: attenzione a plastica e acciaio

Coronavirus, quanto resta sulle superfici? Dipende dai materiali

Quanto dura il coronavirus sulle superfici? È una domanda che in tanti si pongono per comprendere meglio anche le misure da adottare. Su Whatsapp continua a risuonare l'audio-bufala che vorrebbe il coronavirus resistere fino a 9 giorni sull'asfalto. Come detto si tratta di un fake. La risposta arriva da alcune ricerche scientifiche che hanno notato differenze tra le varie superfici: fino a 4 ore sul rame, fino a 24 ore sul cartone e fino a 72 ore su plastica e acciaio. I dati sono stati verificati da un gruppo di ricercatori coordinato dai National Institutes of Health (Nih) americani con la partecipazione dell'Università di Princeton e dell'Università della California. I risultati sono pubblicati su medRxiv, il sito che permette di condividere gli articoli scientifici di medicina che devono ancora essere sottoposti a revisione prima della pubblicazione su una rivista ufficiale.

Uno studio pubblicato su The Journal of Hospital Infection aveva sottolineato come altri coronavirus umani (come quelli di Sars e Mers) fossero in grado di persistere fino a 9 giorni su metallo, vetro e plastica. Fortunatamente il covid-19 non ha questo grado di persistenza e come detto può resistere 'solo' fino a 72 ore su determinati materiali.

I ricercatori americani hanno poi effettuato un altro test, spruzzando il virus sotto forma di aerosol in un ambiente chiuso, verificando che può restare sospeso nell'aria fino a 3 ore. Lo studio è stato condotto in condizioni controllate in laboratorio che non rispecchiano quelle presenti nel mondo reale, per cui questi risultati non dimostrano che sia possibile prendere il virus semplicemente respirando in un ambiente dove è stata un'altra persona infetta. L'aerosol, tra l'altro, è formato da particelle ben più piccole e leggere che restano in aria più a lungo rispetto al famoso 'droplet' prodotto da tosse e starnuti, che invece precipita più velocemente.