Coronavirus in Italia, 26 morti e 303 nuovi casi in 24 ore. L'85% in Lombardia
di Redazione
Il dato sui decessi è più basso dal 28 febbraio, otto regioni a zero contagi. I numeri del 15 giugno
Cala ancora il dato giornaliero dei contagi da coronavirus in Italia, con un incremento di 303 casi rispetto a ieri, quando si era registrata una crescita di 338. Il dato della Protezione civile comprende attualmente positivi, vittime e guariti. In Lombardia i nuovi contagiati sono 259 in più, pari al 85,5% per cento dell'aumento odierno in Italia. Il numero dei casi totali è arrivato a 237.290. Oltre alla provincia di Bolzano sono 8 le Regioni in cui non si registrano nuovi contagi: Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Valle d'Aosta, Calabria, Molise, Basilicata.
Sono 26 le vittime per il coronavirus registrate nelle ultime 24 ore in Italia, in calo rispetto a ieri quando sono state 67. Era dal 28 di febbraio che non si registrava un numero così basso di morti: quel giorno furono 21 mentre il giorno dopo furono 29. In Lombardia nell'ultima giornata se ne sono registrate 8 mentre ieri erano state 21. Il numero totale delle vittime in Italia sale dunque a 34.371. Sono 12 le Regioni in cui non si registrano vittime per il coronavirus nelle ultime 24 ore. Si tratta di Piemonte, Veneto, Marche, Campania, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Valle d'Aosta, Calabria, Molise e Basilicata.
Sono 207 i pazienti ricoverati per coronavirus in terapia intensiva, 2 meno di ieri. In Lombardia sono 94, lo stesso numero di ieri in meno. I malati ricoverati con sintomi sono invece 3.489, con un calo di 105 rispetto a ieri, mentre quelli in isolamento domiciliare scendono a 22.213, con un calo di 258 rispetto a ieri. I dati sono stati resi noti dalla Protezione Civile.
"Torniamo finalmente a respirare, la situazione va meglio. Anche dopo le riaperture, la paura di una seconda ondata del virus non sembrerebbe esserci. Le misure vengono rispettate, dal distanziamento al lavaggio delle mani, tuttavia serve un monitoraggio attento". Lo ha detto il ministro della Salute Pierpaolo Sileri intervenendo al programma Centocittà su Rai Radio1. "Avere l'agognato vaccino contro il Coronavirus consentirà di limitare i danni, è prematuro pensare di poterlo già avere a settembre ma potrebbe arrivare per fine anno o inizio 2021" ha specificato Sileri aggiungendo che, in relazione all'accordo con Oxford, "l'Italia non ha acquistato dosi di vaccino che ancora non ci sono, ma insieme con altri Paesi europei ha firmato un accordo per continuare a sostenere questa ricerca".
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