Coronavirus, attesa per il nuovo Dpcm: possibile chiusura dei confini nazionali

di Redazione

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Ansia per le strutture ricettive di montagna: potrebbero chiudere fino al 10 gennaio. L'intenzione del governo è quella di vietare gli spostamenti tra regioni dal 20 dicembre fino alla Befana.

Coronavirus, attesa per il nuovo Dpcm: possibile chiusura dei confini nazionali

Il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza, con il ministro Federico D'Incà, incontreranno alle 15 i capigruppo di maggioranza in vista del nuovo dpcm con le misure di contrasto al contagio da Covid. 

"Le Regioni si sono interrogate sulla possibile chiusura dei confini nazionali per evitare che il nostro pubblico vada a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria". Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti al termine della Conferenza delle Regioni.

In attesa del confronto con il Governo sul nuovo Dpcm le Regioni hanno inoltre valutato la possibilità di "riaprire gli impianti sciistici per i soli ospiti degli hotel e proprietari di seconde case, in modo da dare una parziale compensazione agli impianti di risalita e alle località sciistiche".

Il divieto di assembramento dovrà essere il "principio cardine" sul quale poi incentrare il nuovo Dpcm, che potrebbe anche prevedere la chiusura dei confini sulle Alpi. E' questo il senso della lunga riunione delle Regioni che si sono trovate, in collegamento streaming, per cercare l'intesa sulle linee guida da portare sul tavolo del governo domani quando incontreranno il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, quello della Salute, Roberto Speranza, il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. La conferenza è servita per fare il punto sulle nuove misure in vista delle ferie natalizie, dagli spostamenti alle aperture, dai divieti al coprifuoco. E se qualche governatore spinge per timide riaperture, come quello della Valle d'Aosta che - nonostante la regione sia considerata 'zona rossa' - ha deciso di riaprire i negozi di prossimità, altri, come quello del Lazio, Nicola Zingaretti, considerano "diabolico" ripetere l'errore di questa estate, quando sentimento comune era quel "liberi tutti" diventato concausa della nuova, pesante, ondata della pandemia. Dalla Conferenza è arrivato, inoltre, l'invito al governo ad autorizzare gli spostamenti interregionali tra zone con lo stesso colore, anche se l'intenzione di palazzo Chigi sembra essere quella di vietarli dal 19 o 20 dicembre fino alla Befana.

"La soluzione che proponiamo al Governo Conte - proseguono - permette di avviare la stagione invernale con gradualità, in questo modo si potranno applicare i protocolli di sicurezza che abbiamo approvato lunedì scorso e metterli alla prova". Secondo gli assessori delle 5 Regioni e delle due Province autonome, se si consente l'acquisto degli skipass solo a chi ha pernottato in una struttura ricettiva o in una seconda casa "si sarà in grado di sapere con precisione il numero degli avventori per ogni giorno e in questo modo potremo gestire al meglio l'afflusso e il deflusso agli impianti di risalita. Si tratta di una soluzione ragionevole, da adattare alle esigenze di ciascun territorio. Il Governo ci ascolti, consenta l'apertura degli impianti di risalita con questo criterio e permetta la mobilità regionale". Permettere la mobilità regionale durante le festività è infatti, sostengono le aree alpine, un requisito necessario per il settore: "se il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo intendono vietarla per evitare feste e momenti di aggregazione, consentano perlomeno la mobilità tra Regioni per chi ha prenotato in una struttura ricettiva almeno una notte". 

Spaventa l'ipotesi, altamente probabile, che l'esecutivo vieti lo spostamento tra regioni dal 20 dicembre; lasci i ristoranti chiusi il 25 e 26 dicembre e per il resto dei giorni aperti solo a pranzo; imponga la chiusura degli alberghi di montagna per tutte le festività e obblighi alla quarantena chi decide di andare all’estero. Un colpo mortale per il turismo, anche se il governo si è impegnato a ristorare le perdite degli albergatori.