Consiglio comunale Genova, osservato minuto di silenzio per Berlusconi: Ceraudo e Bruzzone lasciano l’aula. Consigliera Ghio: “Non in mio nome”

di Gaia Cifone

Tensione in consiglio comunale, i lavori sono stati sospesi per una decina di minuti a causa di alcuni tafferugli tra maggioranza e minoranza

A precedere l'inizio dei lavori del consiglio comunale, il presidente Carmelo Cassibba ha letto un messaggio commemorativo per la morte di Silvio Berlusconi e ha invitato tutta la giunta ad osservare un minuto di silenzio. La commemorazione però ha scatenato polemiche infatti hanno deciso di abbandonare l'aula rossa il capogruppo del M5S Fabio Ceraudo Filippo Bruzzone, capogruppo Lista Rossoverde. La consigliera Francesca Ghio invece è rimasta in aula ma ha deciso di non alzarsi espondeo un cartellone di dissenso: "Not in my name, sono l'Italia che non dimentica". 

Terminato il minuto di silenzio si sono verificati tafferugli tra la maggioranza e la minoranza, che hanno costretto il presidente del consiglio comunale Cassibba a interrompere la seduta. 

Successivamente il presidente del consiglio comunale ha interrotto la seduta e convocato una capi gruppo a causa di divergenze di opinione tra la maggioranza e la minoranza a riguardo della commemorazione per la scomparsa di Silvio Berlusconi. Dopo circa 10 minuti la seduta è stata riaperta. 

"Commemoriamo oggi la scomparsa di Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia. Dobbiamo riconoscere l’impronta significativa che ha lasciato sul tessuto sociale e politico dell'Italia moderna. 

Ne sono testimonianza i tanti messaggi di cordoglio che in queste ore rimbalzano veloci sulle testate nazionali ed internazionali a confermare la caratura di uno degli uomini che maggiormente hanno influenzato gli ultimi 40 anni della storia del nostro paese. 

La forte presenza non è solo del mondo mediatico, di cui lui era genio indiscusso, ma anche del mondo politico: di chi con lui ha condiviso un percorso, ma anche di chi di lui è sempre stato avversario e che oggi non può fare a meno di riconoscerne il ruolo fondamentale nella storia della politica italiana, il suo sostegno alla causa europeista e al bipolarismo, insieme al suo carisma e il suo animo da combattente. 

La sua morte rappresenta la fine di un'era. 
Edilizia, televisione, editoria, sport, politica: tante vite in un’unica vita costellata di grandi vittorie e di grandi sconfitte, ma costantemente mossa da una tenacia inesauribile e da una vision che lo ha sempre portato a pensare in grande e ad oltrepassare i propri limiti. 

Imprenditore di successo con uno sguardo rivolto sempre oltreoceano, è stato capace di cambiare le regole della comunicazione con l’intuizione della tv commerciale e ancor prima dell’edilizia residenziale per poi imporsi, in maniera prorompente, sulla scena politica nazionale con la discesa in campo di Forza Italia, che gli consentirà, nel 1994 in soli due mesi, di diventare presidente del Consiglio per una lunga stagione. 

Quattro governi, 3.339 giorni trascorsi come presidente del Consiglio. 
Oltre nove anni. Un record nella storia repubblicana. 

Tassello fondamentale della sua carriera la politica internazionale, caratterizzata da un grande personalismo e con una finalità precisa: riportare l’Italia protagonista delle diplomazie mondiali. 

La parola “resa” non ha mai fatto parte del suo vocabolario, anche nella malattia che da tempo lo aveva colpito, affrontata sempre con grinta e con il sostegno della famiglia, per lui valore fondamentale e sempre al centro della sua vita. 


Con Genova aveva un rapporto complicato, ma era legato al nostro mare, al borgo di Portofino che ha sostenuto in prima persona anche dopo la mareggiata del 2018.

Lascia un’enorme eredità, della quale ognuno di noi può trarne i dovuti insegnamenti, ma è innegabile il rispetto che dobbiamo, in questo momento, prima di tutto all’uomo e alla famiglia che ne affronta la perdita. Lo stesso, che dev’essere sempre in quest’aula, di esempio e di insegnamento e che ci permette di lavorare per un’Italia migliore, guidati dai principi di democrazia, giustizia, integrità e libertà"