Cinema: cent'anni di Marlon Brando, superstar con un solo fiasco legato a Cristoforo Colombo
di Redazione
L'attore interpretò l'inquisitore Torquemada in un film sulla scoperta dell'America definito un autentico disastro
Cent'anni fa, il 3 aprile 1924, nasceva Marlon Brando, tra i massimi attori di cinema e teatro del Novecento. Milioni di spettatori lo hanno ammirato in interpretazioni passate alla storia come Stanley Kowalski ne Un tram chiamato desiderio, Terry Malloy in Fronte del Porto, don Vito Corleone ne Il Padrino, il colonnello Kurtz in Apocalypse Now e Paul di Ultimo tango a Parigi.
Una foto, conservata da Mauro Salucci nel suo immenso archivio disponibile sui social, lo ritrae alla tabaccheria di via Balbi a Genova (a sinistra), in attesa di salpare in transatlantico. Eppure il fiasco più clamoroso di un percorso artistico ineguagliabile è legato proprio alla conquista dell'America: partecipò infatti, nel ruolo dell'inquisitore Tomas de Torquemada (a destra), a Cristoforo Colombo - La scoperta, un film finanziato dalla Spagna per celebrare il Cinquecentenario dell'impresa del navigatore genovese. Costò 45 milioni di dollari e ne incassò 8. Protagonisti e regista (Timothy Dalton, Isabella Rossellini e George Cosmatos) furono sostituiti in extremis, in un cast che annoverò anche Tom Selleck, Rachel Ward, Benicio Del Toro e Catherine Zeta-Jones. Il soggetto era di Mario Puzo, già artefice della saga del Padrino.
I critici definirono l'interpretazione di Brando la peggiore della sua carriera. Così Massimo Bertarelli, critico de "il Giornale": "Colossale pasticcio storico-avventuroso, che mette sulla tolda della "Santa Maria" lo sconosciuto, e presto sparito dalla circolazione, George Corraface, nel ruolo di uno spadaccino troppo playboy e poco marinaio. L'autore dell'azzardato soggetto, Mario Puzo, rimescola a suo modo storia e geografia, facendo spreco di indigene nude e ridicolizzando Marlon Brando, disposto (per sei miliardi) a far ciao con la mano ai naviganti in partenza".
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