Centrali solari orbitali, dall’Università di Xidian nuove prospettive per l’energia del futuro

di M.C.

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Un sistema innovativo per raccogliere energia nello Spazio e trasferirla sulla Terra, sfidando i limiti delle fonti rinnovabili terrestri

Centrali solari orbitali, dall’Università di Xidian nuove prospettive per l’energia del futuro

Un team di ricercatori dell’Università di Xidian, in Cina, ha sviluppato un sistema all’avanguardia per le centrali solari orbitali, aprendo nuove prospettive per l’utilizzo dell’energia solare nello Spazio. Il sistema Omega-SSPS permette di raccogliere energia in orbita e trasmetterla alla Terra tramite un fascio di microonde, offrendo una soluzione rivoluzionaria per affrontare le sfide energetiche globali.

Tecnologia Omega-SSPS – Il sistema Omega-SSPS (Omega Space Solar Power Plant) rappresenta un prototipo che integra modelli teorici e hardware per simulare e ottimizzare le centrali solari orbitali. Dai primi esperimenti è emersa un’efficienza dell’87,3% nella raccolta del fascio di microonde, con una potenza trasmessa di 2081 W e un’efficienza complessiva DC-DC del 15,05%.

Funzionamento – I pannelli solari in orbita convertono la luce solare in energia elettrica, che viene poi inviata alla Terra tramite un fascio di microonde. Questo approccio consente di superare i limiti delle fonti energetiche terrestri, raccogliendo energia solare 24 ore su 24 per la maggior parte dell’anno, eccetto durante eclissi solari ed equinozi.

Sfide tecniche – Nonostante i risultati promettenti, il progetto presenta importanti ostacoli da superare. Tra le sfide principali ci sono la sicurezza del fascio di microonde, l’efficienza energetica e i costi elevati per la costruzione e il lancio delle infrastrutture spaziali. Secondo il report Frazer-Nash Consultancy, una centrale solare orbitale efficiente richiederebbe una navicella con un diametro di 1,7 km e un peso di 2.000 tonnellate, quattro volte quello della Stazione Spaziale Internazionale.

Prospettive globali – L’interesse per le centrali solari orbitali non è limitato alla Cina. Altri Paesi, come Regno Unito, Stati Uniti e Canada, stanno esplorando progetti simili. La Cina, con un incremento del 55,2% della capacità solare nel 2023, guida lo sviluppo delle fonti rinnovabili anche nello Spazio, dimostrando la sua leadership nel settore energetico.

Collaborazioni italiane – Anche l’Italia sta investendo nell’energia spaziale. L’accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e il Centro di Ricerca sul Sistema Energetico (RSE) mira a mappare le energie rinnovabili osservando il Pianeta dallo Spazio. Inoltre, innovazioni come le celle solari sottili prodotte in Italia, con un’efficienza del 35%, sono un esempio dell’avanzamento tecnologico nel settore.

Benefici a lungo termine – L’energia solare raccolta nello Spazio potrebbe rivoluzionare il comparto energetico, offrendo una fonte inesauribile e continua di energia pulita. La possibilità di trasferire energia in modo efficiente e sicuro renderebbe le centrali orbitali una risorsa fondamentale per affrontare le sfide del cambiamento climatico e soddisfare la crescente domanda globale di elettricità.

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