Castellucci ha deciso, parlerà al processo Morandi. Gli esperti: “La tragedia si poteva evitare”
di Emilie Lara Mougenot
L'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia avrà a disposizione un'intera udienza per provare a chiarire la sua posizione.
Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, rilascerà dichiarazioni spontanee per un’intera udienza al processo per il crollo del Ponte Morandi: la data di questo appuntamento non è ancora stata fissata.
Dichiarazioni spontanee – L’udienza di Castellucci, deus ex machina del presunto 'sistema autostrade' sarà tra le più lunghe, mentre altre 13 persone coinvolte nel processo parleranno per intervalli più brevi, variabili tra 15 minuti e mezza giornata. La prossima udienza è stata fissata per l’11 febbraio, quando i periti esporranno le conclusioni del supplemento di perizia richiesto dai giudici. Secondo gli esperti, “ispezioni visive con scassi locali” avrebbero potuto rilevare difformità dal progetto originario, contribuendo a prevenire la tragedia.
Rischio prescrizione – Uno dei nodi cruciali del processo è il rischio che alcuni reati vadano prescritti. In particolare le accuse di omicidio colposo semplice, lesioni gravi semplici, lesioni stradali e attentato alla sicurezza dei trasporti potrebbero cadere in prescrizione già il 14 febbraio del prossimo anno. Per scongiurare questa eventualità, il procuratore capo Nicola Piacente aveva sottolineato la necessità di accelerare i tempi, mantenendo comunque il rispetto dei diritti delle parti coinvolte.
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