"Cari Italiani, state sbagliando, dovete chiudere tutto come abbiamo fatto noi in Cina"

di Michele Varì

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Appello di un portavoce delle comunità cinese di Genova: "Noi abbiamo bloccato tutte le attività del Paese per 15 giorni"

 "Cari Italiani, state sbagliando, dovete chiudere tutto come abbiamo fatto noi in Cina"

"Cari amici italiani state sbagliando se volete debellare il coronavirus dovete bloccate tutte, ma davvero tutte le attività produttive per quindici giorni come abbiamo fatto noi in Cina perchì qui in Italia, e nella mia Genova, c'è ancora troppa gente per strada". 
A parlare è un rappresentante della comunità cinese di Genova dove vive da trent'anni con i suoi due figli.

L'uomo è rientrato di recente dal suo Paese tanto che per questo è stato messo e ha trascorso una quarantena preventiva nella sua abitazione in centro città. Durante questo periodo di clausura in casa ha riflettuto e analizzato su come sono state affrontate le epidemie da Cina e dall'Italia. 
"Diciamo subito che al contrario di quanto nessun dice o scrive la Cina ha chiuso dal 5 febbraio e fino al 19 febbraio tutto il Paese e non solo la regione dell'Hubei, come sento dire in giro. Dunque stiamo parlando di un miliardo e mezzo di persone sottoposte a una quarantena totole. Durante queste due settimane sono rimasti aperti solo ospedale, farmacie e negozi alimentari. Tutto il resto, dagli artigiani alle grandi fabbriche, sono stati chiusi. Altra sostanziale differenza è che per fare la spesa poteva uscire solo un componente della famiglia per volta e massimo due volte alla settimana e a cui veniva misurata la febbre all'uscita e al ritorno della casa".
Qui in Italia, come tutti noi sappiamo, se si vuole si può uscire tutti e più volte al giorno: basta munirsi di un'autocertificazione in cui spieghiamo di avere bisogno di andare a fare la spesa. 
Il cinese poi aggiunge che in Cina chiunque era positivo stava in ospedale e non lo mandavano a casa perchè asintomatico, "ma non è vero come sento dire che l'80% sono assintomatici, vero invece che l'80% non hanno complicanze".
Con questo il cinese "genovese" ammette che rispetto al altre nazioni l'Italia è avanti anni luce: "Spiace vedere che altre nazioni nel mondo nonostante le esperienze di Cina ed Italia non capiscano ancora quali strategie adottare, Incomprensibile. Ho parenti a Londra che mi dicono che sino a pochi giorni fa lì la vita era normale, e questo è assurdo".