Campionato, vivaio, supporto alle famiglie e imprenditorialità: il bilancio del presidente della Virtus Entella Antonio Gozzi per il 2024
di F.S.
Il 2025 sarà il diciottesimo anno da presidente del club bianoceleste: "Mi riprometto di fare di più, in prima persona"
Campionato, gruppo dirigente, vivaio, buoni propositi e visione del calcio italiano odierno. Questi i punti principali toccati dal presidente della Virtus Entella Antonio Gozzi, rilasciata ai microfoni del club biancoceleste
Bilancio - “Il 2024 si può dividere in due parti: una prima metà dell’anno molto difficile con un campionato portato in porto all’ultima giornata e con un rischio di retrocessione dal professionismo francamente inimmaginabile negli ultimi dieci anni di storia dell’Entella, perché proprio dieci anni fa vincevamo il campionato per salire in serie B. Questo la dice lunga su come il calcio sia difficile e come le situazioni mutino per scelte giuste rispetto a scelte sbagliate, ma molte volte anche per situazioni difficilmente ponderabili.
Le mosse - Il gruppo dirigente è rimasto lo stesso con Matteo Matteazzi, Matteo Superbi, Daniele Rosso e Manuel Montali, con l’inserimento di due giovani come Orazio Dell’Aversana e Augusto Gozzi che si stanno occupando intensamente di Entella e devo dire che a giudicare i risultati lo stanno facendo molto bene. Hanno contribuito all’assunzione di decisioni giuste, Superbi ha fatto un mercato intelligente ed efficace. Siamo molto soddisfatti perché vediamo la squadra giocare bene e divertire, ma anche perché c’è un clima estremamente positivo tra i tifosi e in tutto l’ambiente. E questo lo dobbiamo ad un grande gruppo di calciatori composto da ragazzi fantastici e molto affiatati tra loro e a mister Gallo che insieme al suo staff li sa condurre con maestria."
Asilo e famiglie - "Nel 2024 la nascita e l’inaugurazione dell’asilo nido i “Diavoletti”, sostenuto dal club, rappresenta un episodio di grandissima soddisfazione. Ne parlavo l’altro giorno con il presidente della regione Marco Bucci che ha in programma proprio di moltiplicare gli asili nido e sta pensando di farne uno a San Martino per favorire l’attività degli infermieri. In una regione che invecchia come la Liguria, supportare le famiglie, le madri che lavorano e cercare di dare servizi all’infanzia è una delle attività più importanti, se non la più importante in assoluto.
L’inaugurazione è stato un momento molto bello e il fatto che la Figc sia stata il primo sponsor di questa iniziativa, ma anche che il presidente Gravina e il presidente Marani abbiano voluto passare con noi mezza giornata, la dice lunga sulla considerazione che i vertici federali e di Lega abbiano nei confronti del nostro club e delle attività sociali che svolgiamo.
L’asilo funziona, stiamo cercando di ottenere nuove autorizzazioni che dovrebbero arrivare in primavera per raddoppiare il numero dei bambini. Oggi sono 30 e vorremmo portarlo a 60 per dare una risposta ancora più forte dal punto di vista della messa a disposizione di un servizio essenziale che tra l’altro sia in termini di costi per le famiglie che di orario è migliore di quello pubblico. Un ulteriore elemento di grande soddisfazione per noi."
Vivaio - "Vedere sette ragazzi di Chiavari giocare nella nostra Primavera è qualcosa di straordinario e penso a tutti gli scettici – ne abbiamo avuti tanti in questi anni di mia presidenza – che dicevano come il bacino fosse troppo piccolo e puntare sul vivaio significasse soltanto buttar via i soldi. Oggi ci stiamo giocando l’accesso alla Primavera 1 con sette ragazzi di Chiavari e questo rappresenta un risultato quasi importante come portare il club in serie B e testimonia l’eccellente lavoro fatto in questi anni da Montali, da tutti gli allenatori e da chi opera nel nostro vivaio.
"Certamente abbiamo investito molto, siamo tra i primi club professionistici per investimenti sul settore giovanile, ma io credo che il compito della serie C sia anche quello di formare i calciatori, di lanciare i talenti. La storia dell’Entella è una storia di giovani molto forti che sono cresciuti con noi e hanno preso il volo, da Mota Carvalho a Zaniolo, da Zampano a Gerli, citando i più importanti, ma certamente me ne dimentico qualcuno. Continueremo così e credo che anche questo elemento vada pubblicizzato perché tante volte ci siamo sentiti dire: “Però se in prima squadra giocasse anche qualche chiavarese…”. Ecco dopo quest’anno probabilmente se ne vedrà più di uno.
Sponsor e marketing - "Si chiude un anno molto importante anche dal punto di vista della crescita delle sponsorizzazioni che erano calate. Ovviamente c’è una relazione evidente con i risultati, quando il club va bene si crea un clima di fiducia e di entusiasmo intorno al brand. Nell’ultimo anno il nostro responsabile marketing Matteo Gerboni ha fatto un lavoro molto importante anche nella logica di essere utili ai nostri sponsor, il che significa non limitarsi alla sponsorizzazione, al cartellone o all’inserto digitale, ma creare uno scambio di relazioni, individuare opportunità di lavoro e vivere esperienze imprenditoriali tutti assieme.
Buoni propositi - "Mi riprometto di fare di più anche in prima persona: essendo il primo imprenditore di Chiavari ho anche un obbligo di responsabilità nei confronti degli altri imprenditori della città e voglio fare la mia parte, nonostante i tanti impegni.
Entriamo nel diciottesimo anno di mia presidenza, anni straordinari non soltanto per il club, ma anche perché mi hanno permesso di imparare a fare il presidente, visto che nessuno nasce “imparato”. Si tratta di uno dei mestieri più difficili in cui mi sono cimentato, ma sto vivendo un’esperienza umana e professionale straordinaria, perché sono venuto in contatto con tantissime persone, con cui ho potuto approfondire relazioni di stima e di fiducia reciproca. Abbiamo vissuto assieme la cosa più importante che le donne e gli uomini vivono, ossia creare qualcosa e concretizzare un progetto. Questa è la soddisfazione più grande che ci possa essere nella vita e a noi è andata bene. Siamo saliti in serie B nell’anno del centenario, vivendo emozioni magiche che ci ha regalato il Dio del calcio. Non smetterò mai di ricordare come un club come l’Entella, legato all’Argentina, sia stato condotto per mano nella serie cadetta da un giocatore come Adrian Ricchiuti, nato proprio a Lanus il paese di Diego Maradona.
Io credo che calcio più bello sia quello in cui le famiglie italiane sono proprietarie, penso alle società dei miei amici siderurgici Gabrielli e Pasini o a livelli più importanti a Moratti per l’Inter, Berlusconi per il Milan, Agnelli per la Juventus e oggi Percassi per l’Atalanta per citarne alcune. Questo per me è il modello italiano vincente. "
Il calcio italiano - "In questo momento storico, dico la verità, non capisco le ragioni dell’investimento di proprietà straniere nelle società calcistiche italiane. Non lo capisco in termini innanzitutto economici perché i club continuano a perdere sistematicamente e non so quale tipo di business giustifichi queste perdite per lustri.
Temo che un giorno il calcio italiano si sveglierà e si troverà in un incubo perché non sono giustificate perdite così rilevanti per tanto tempo. Se gli unici club che guadagnano ancora sono gestiti da italiani, cito ad esempio la Lazio di Lotito e il Napoli di De Laurentiis, qualcosa vorrà dire. "
Visione - "Per questo sospendo il giudizio, ma non sono molto ottimista, perché il nostro calcio non ha più un modello di business e si è abbandonato troppo velocemente il vecchio. C’è una grande riflessione da fare perché la situazione di oggi potrebbe non essere sostenibile a lungo."
Infine, il messaggio ai tifosi - "Auguro un 2025 bellissimo a tutti i nostri tifosi. Stateci vicini, venite allo stadio e fate sentire il vostro calore ai ragazzi, perché questa è la cosa più importante. Buon 2025 di cuore a tutti.”
video da YouTube Virtus Entella
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