Camogli, spostati altri 200 loculi in via precauzionale
di Redazione
Gli aggiornamenti a tre mesi dal disastro
Sono passati ormai tre mesi dal crollo di una porzione del cimitero di Camogli. Resta al vaglio della Regione Liguria un progetto che prevede l’intervento di un pontone con braccio meccanico ed il trasferimento dei “recuperi” a Genova per la “separazione” di eventuali resti.
Vediamo nel dettaglio i numeri:
- 415 sono i defunti caduti in mare
- 815 i feretri trasferiti
Il comitato “Caligo su Camogli” critica l’amministrazione sulla gestione dell’emergenza. Secondo i membri del comitato si tratta di una situazione di incertezza inaccettabile e per questo è stato richiesto al Comune di Camogli di inviare il progetto ufficiale delle operazioni di recupero al vaglio della Regione, per poter dare un’informazione comprensibile e completa.
"Fatichiamo a comprendere quale sia (e se esiste) il progetto del Comune di Camogli in merito alla gestione del disastro che il 22 febbraio di quest’anno ha colpito la città", scrive il comitato che critica anche la decisione di spostare i resti a Genova:
"Tale notizia oltre a suscitare sgomento di chi sta ancora sperando di trovare ed identificare i propri cari inghiottiti dal crollo, solleva interrogativi (ad esempio sulle tempistiche della ripresa dell’intervento di recupero salme e sulla modalità della separazione dei resti umani dalle macerie)".
Intanto nei giorni scorsi è scattato nuovamente l’allarme frana sul versante già crollato lo scorso 22 febbraio. I sensori hanno rilevato un leggero movimento. Il sindaco, Francesco Olivari, ha firmato così un’ordinanza in cui è previsto lo sgombero di altri 200 loculi in via precauzionale che si aggiungono agli 815 prima elencati. L’amministrazione assicura che prima dello spostamento saranno avvertite preventivamente tutte le famiglie interessate.
Il comitato conclude con una richiesta:
"È necessario che il Comune faccia conoscere quanto prima un piano unitario ed uniforme in merito ai ristori relativi agli anni delle concessioni non godute, al pagamento delle lapidi andate distrutte nel rovinoso crollo, nonché ad ogni altro aspetto di natura risarcitoria e/o indennitaria a beneficio dei concessionari e/o aventi causa delle concessioni revocate e/o pregiudicate dal crollo. Ci proponiamo ancora una volta al Comune - conclude il comitato - quale interlocutore costruttivo e propositivo, portatore di interessi diffusi e degli interessi dei propri iscritti".
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