Autostrade: nuovo aumento pedaggi del 1,8%, Liguria sotto pressione
di Carlotta Nicoletti
Crescono i pedaggi sulle tratte di Autostrade per l’Italia: utenti liguri ancora penalizzati tra cantieri infiniti e disagi quotidiani
Dal 1° gennaio 2025, le tariffe autostradali gestite da Autostrade per l’Italia (Aspi) registrano un nuovo incremento dell’1,8%. Un aumento che si somma ai ritocchi già effettuati nel 2023 (+3,34%) e nel 2024 (+1,51%) e che pesa soprattutto sugli utenti liguri, da anni alle prese con infrastrutture critiche, cantieri prolungati e disservizi.
Le tratte interessate - In Liguria, Aspi ha in concessione l’A7 fino a Serravalle, l’A26, l’A10 tra Genova e Savona e l’A12 da Genova a Sestri Levante. Per ora, restano escluse dagli aumenti le tratte gestite dal gruppo Gavio, come quelle dell’estremo ponente e levante, dove i pedaggi non subiscono variazioni.
Criticità strutturali - Dopo il crollo del ponte Morandi, le autostrade liguri sono state sottoposte a un’intensa attività di manutenzione straordinaria che ha moltiplicato cantieri, code e scambi di carreggiata. Tuttavia, gli utenti lamentano ancora un sistema viario carente, con corsie d’emergenza inesistenti e incidenti frequenti.
Indignazione diffusa - La nuova stangata non è passata inosservata. “Per anni i pedaggi non sono stati reinvestiti in manutenzione, ma si sono tradotti in profitti per le concessionarie,” protestano i comitati locali. “Con infrastrutture al limite, questo aumento è una beffa.”
Prospettive - Gli aumenti ricorrenti dei pedaggi mettono ulteriormente in difficoltà un territorio già provato. Gli utenti chiedono risposte concrete per migliorare la viabilità e ridurre i disagi.
Sul tema sono apparsi già i primi commenti di politici, come quello del consigliere regionale Roberto Arboscello (Pd). "L'aumento dei pedaggi autostradali concessi dal Ministero dei Trasporti ad Aspi "non è ammissibile e accettabile. Ogni giorno chi viaggia sulle autostrade liguri sa quando parte ma non sa quando arriva, costretto a continui cambi di carreggiata, code estenuanti e cantieri infiniti. Con una rete autostradale in cui i tempi di percorrenza spesso superano quelli della viabilità ordinaria. In Liguria i disagi per gli utenti sono maggiori rispetto ad altre reti autostradali e non è pensabile prevedere pedaggi più alti: oltre il danno, la beffa. Una beffa a firma Salvini e Rixi, nel silenzio assordante del presidente Bucci e dell'assessore alle infrastrutture Giampedrone. La Giunta intervenga e fermi i rincari per la rete autostradale ligure, i cittadini non solo non dovrebbero subire gli aumenti, ma non dovrebbero neanche pagare il pedaggio - conclude -. Lo abbiamo già chiesto per l'autostrada A6, lo chiediamo per tutte le altre tratte".
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