Autostrade, il tribunale di Roma: "Inammissibile la class action promossa da Sansa e Centi"
di Edoardo Cozza
Era stato chiesto un risarcimento di 3mila euro per ogni persona che aveva aderito alla causa collettiva per i danni subiti dal crollo del Morandi e dai cantieri
Il tribunale Civile di Roma ha dichiarato inammissibile la class action da 4,5 miliardi di euro contro Aspi, a cui hanno già dato la preadesione 11 mila cittadini liguri, promossa dal consigliere regionale Ferruccio Sansa e Roberto Centi per ottenere un risarcimento di 3.000 euro ciascuno per i danni patrimoniali subiti a causa del crollo del ponte Morandi e dei conseguenti cantieri autostradali che proseguiranno fino 2023. I giudici della 17esima sezione ad ottobre si erano riservati di decidere.
Nella ordinanza i giudici scrivono che per questa vicenda non può essere applicata la nuova disciplina in tema di class action entrata in vigore il 19 maggio 2021. Per il tribunale di Roma si deve quindi concludere per "l'inapplicabilità della nuova disciplina e per la conseguente inammissibilità dell'azione di classe proposta da Sansa e Centi contro Autostrade per l'Italia".
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