Autonomia della Liguria, Pd contro Toti: "E' un boomerang"

di Pietro Roth

"L'unico settore su cui andare avanti è il sistema portuale"

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"Il piano della Giunta Toti per l'autonomia differenziata della Liguria è una grande beffa, dallo Stato arrivano più soldi di quanti la Regione gliene manda, l'unico punto su cui chiedere più autonomia sono i porti". E' la presa di posizione del gruppo Pd in Consiglio regionale sul percorso di autonomia differenziata che verrà approvato domani con una delibera di Giunta. Secondo il Pd "chiedere, come fa la Giunta Toti, l'autonomia differenziata senza poterla esercitare è semplicemente folle", c'è un gap di risorse tra la Liguria e lo Stato che oscilla da un minimo di un miliardo e mezzo a un massimo di due miliardi e 200 milioni di euro all'anno, a seconda degli studi, "Quindi da soli non riusciamo a farcela". "Diverso è il ragionamento sull'autonomia finanziaria dei porti, mantenere in Liguria il 3% di Iva dei traffici portuali vorrebbe dire accumulare ogni anno 100 milioni di investimenti per le infrastrutture, la logistica e la portualità. Sarebbe un grandissimo salto di qualità". "Il Pd non ha pregiudizi sul tema dell'autonomia, tanto è vero che il percorso. Il partito democratico lo ha avviato nella scorsa legislatura e lo ha messo in Costituzione - sottolinea il capogruppo Giovanni Lunardon - il problema è che la Liguria prende dallo Stato più di quello che dà, quindi il rischio grande è non avere le forze per poterla esercitare. Rischia di diventare un boomerang". Inoltre il Pd considera "un grave errore non far procedere, a livello nazionale, il percorso sull'autonomia differenziata parallelamente all'individuazione di livelli essenziali di prestazione per tutti".