Assotrasporti ed Eumove al Next Generation Mobility. Tra i temi ciclo-logistica e ultimo miglio

di Carlotta Nicoletti

5 min, 15 sec

“L‘ultimo miglio con mezzi efficaci, efficienti e non inquinanti – analisi delle problematiche normative e operative sulle quali necessita l’attenzione delle istituzioni”

Assotrasporti ed Eumove al Next Generation Mobility. Tra i temi ciclo-logistica e ultimo miglio

 

Si terrà oggi dalle 14,30 alle 17 presso il Centro Congressi Unione Industriali Torino in Via Vincenzo Vela, 17 all’interno del Next Generation Mobility il Workshop: Ciclo-logistica, la movimentazione delle merci nelle città con i cargo-bike. Il convegno organizzato in collaborazione con Assotrasporti ed Eumove, dal 1985 a tutela e difesa del trasporto ed ora anche della mobilità sostenibile delle merci e dei passeggeri sarà introdotto e moderato da Marco Comelli, Principal Consultant dello Studio Comelli.

Interverranno Carmine Arvonio, imprenditore del settore che esporrà le problematiche operative e le esigenze di cui si farà portavoce a nome delle aziende che in Italia hanno intrapreso questa nuova attività, Enio Zambon, Consulente del Lavoro dell’impresa che illustrerà le problematiche relative all’inquadramento delle aziende e degli operatori fino ad arrivare alla sicurezza,  e Secondo Sandiano, presidente di Assotrasporti e vice presidente europeo di Eumove che dopo aver raccolto le esigenze e valutato le possibili proposte di soluzione si renderà disponibile a portarle presso le istituzioni ed in particolare con la richiesta di apertura di un tavolo tecnico con i Ministeri del Lavoro, dei Trasporti e delle Finanze per trovare la giusta risposta normativa.

“L‘ultimo miglio con mezzi efficaci, efficienti e non inquinanti – analisi delle problematiche normative e operative sulle quali necessita l’attenzione delle istituzioni”

Il trasporto e la mobilità non sono solo delle persone. Le merci fino a qualche tempo fa andavano da A (fabbrica) a B (punto vendita). Oggi i percorsi sono molto più complessi, specie se si tiene conto delle catene di approvvigionamento. Le abitudini di vita di chi abita in città sono cambiate profondamente negli ultimi anni mentre le nostre città sono le stesse almeno dalla ricostruzione post-bellica. Addirittura, non sono riuscite a gestire appieno la rivoluzione quantitativa dell’automobile privata. Ora stanno arrivando nuovi cambiamenti, dalla mobilità leggera a quella pedonale con percorsi dedicati e separati. Alcuni quartieri, attraverso la semplice pedonalizzazione, sono entrati nella nuova impostazione del vivere urbano ritornando all’epoca pre-automobilistica, ma sono necessari interventi che abbiano l’obiettivo di riprogettare i servizi su scala metropolitana e che tengano conto delle esigenze di mobilità e soprattutto di vivibilità delle città da parte dei cittadini di domani.

Le cargo bike, o bici da carico, rappresentano una soluzione innovativa e sostenibile per il trasporto urbano di merci, soprattutto nelle città congestionate dal traffico e in cerca di soluzioni ecologiche. Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi ambientali ed economici, il loro utilizzo comporta alcune problematiche e sfide normative.

1. Normative di utilizzo – Le normative sul trasporto con cargo bike variano da paese a paese, e in alcuni casi anche tra diverse città della stessa nazione. In Italia, le cargo bike sono classificate come biciclette se hanno una pedalata assistita o un motore elettrico con una potenza massima di 250 watt e una velocità limitata a 25 km/h. Oltre queste caratteristiche, potrebbero essere considerate veicoli a motore leggeri, soggetti a regolamenti più stringenti, come la necessità di immatricolazione o assicurazione.

In Europa, esistono standard che regolano le dimensioni e la capacità di carico delle cargo bike. Ad esempio, la direttiva europea sulle biciclette a pedalata assistita (EPAC) stabilisce regole chiare per i mezzi elettrici. Le città devono anche regolamentare l’accesso delle cargo bike nelle zone a traffico limitato (ZTL), prevedendo permessi o agevolazioni per incentivare il loro utilizzo.

2. Problematiche strutturali – Un problema rilevante per l’uso delle cargo bike nelle città è l’infrastruttura urbana. Molte città non sono progettate per accogliere mezzi di queste dimensioni su piste ciclabili strette o mal tenute. Inoltre, la scarsità di parcheggi dedicati alle cargo bike crea difficoltà per il parcheggio sicuro e l’accesso a zone di carico e scarico.

Un altro aspetto importante è la formazione degli utenti: condurre una cargo bike, specialmente se caricata con merci pesanti, richiede una maggiore abilità e attenzione rispetto a una bicicletta normale. La mancanza di formazione e regolamentazioni chiare sulla sicurezza per i conducenti può portare a un aumento degli incidenti stradali.

3. Problematiche legali e amministrative – Le cargo bike pongono anche questioni legali, in particolare legate alla responsabilità civile in caso di incidenti. Non tutte le giurisdizioni richiedono un’assicurazione obbligatoria, ma poiché le cargo bike spesso trasportano merci preziose o pesanti, può essere consigliabile per i gestori di flotte commerciali stipulare polizze di responsabilità.

Oltre alla carenza di normativa nazionale, in molte città, i regolamenti sul trasporto merci non sono stati aggiornati per tenere conto delle cargo bike. Ciò crea vuoti normativi, in cui i gestori di flotte o i singoli operatori potrebbero trovarsi a dover navigare in un contesto legale incerto.

4. Incentivi e sostenibilità – In alcuni paesi europei, come la Danimarca e i Paesi Bassi, ci sono incentivi economici e agevolazioni per l’acquisto e l’uso delle cargo bike. Questi possono includere sussidi per l’acquisto, esenzioni fiscali o contributi per la formazione dei conducenti. In Italia, iniziative simili sono ancora poco diffuse, ma alcune città stanno sperimentando agevolazioni per promuovere l’uso delle cargo bike come parte di una più ampia strategia di mobilità sostenibile.

5. Impatto ambientale e vantaggi – Il principale vantaggio delle cargo bike è il loro ridotto impatto ambientale. Sono una soluzione a zero emissioni per il trasporto urbano, riducendo la necessità di furgoni e camion per la consegna dell’ultimo miglio. In questo modo, contribuiscono alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla diminuzione del traffico nelle aree centrali delle città.

Tuttavia, perché le cargo bike possano svolgere un ruolo significativo nella logistica urbana, è necessario un coordinamento tra normative nazionali, regionali e locali, infrastrutture adeguate e incentivi economici.

Le cargo bike offrono un’alternativa ecologica e funzionale al trasporto merci tradizionale, ma il loro utilizzo diffuso richiede un aggiornamento normativo e investimenti in infrastrutture. Affrontare queste problematiche permetterà di sfruttare appieno il loro potenziale, migliorando la qualità della vita urbana, contribuendo alla sostenibilità delle città e creando nuovi posti di lavoro.

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