Entella, il presidente Gozzi: "Non partecipiamo al bando per lo stadio di Chiavari, se necessario giochiamo a Cremona"

di Anna Li Vigni

Tra i motivi primo fra tutti la durata dell’affidamento: "Tre anni sono troppo pochi visto l'esborso"

Dopo oltre cento anni, la Virtus Entella rischia di perdere la sua casa, lo stadio Comunale di Chiavari. L’oggetto del contendere è la scadenza del bando per la gestione dell’impianto a cui la società di calcio del patron Gozzi non parteciperà. Il motivo lo ha spiegato lo stesso Gozzi questa mattina in conferenza stampa: “Ai nostri occhi questo bando non funziona per vari motivi: il primo è la durata dell’affidamento, 3 anni, troppo pochi. Noi siamo disposti a pagare di tasca nostra tutti gli interventi di adeguamento richiesti dalla Lega ma vorremmo che il periodo di gestione fosse più lungo, per ammortizzare gli investimenti. A Spezia a fronte di un investimento di circa 7 milioni di euro, lo Spezia Calcio ha avuto in gestione l’impianto per 35 anni”.

Gozzi ha spiegato che in 10 anni l’Entella ha realizzato 4,2 milioni di euro di interventi sul Comunale senza gravare sulle casse pubbliche “perché riteniamo che il calcio debba essere una questione dei club”. E lancia due proposte al comune di Chiavari con cui non corre buon sangue: “Chiediamo di sederci a un tavolo e ridiscutere la situazione trovando una soluzione di buonsenso e non discriminatoria. Noi siamo anche disposti a compraci il Comunale”.

In caso di risposte negative ci sono due alternative: la richiesta della Virtus Entella all’amministrazione comunale di certificare l’impianto per poter svolgere le partite di campionato o, quella più drastica in caso di promozione in Serie B, l’esodo a Cremona. Proprio stasera la Virtus Entella è impegnata nella gara d’andata dei quarti di finale dei Playoff promozione a Pescara contro la squadra di Zeman.