Verso le comunali, al vertice con il Pd il Movimento 5 Stelle propone Tiziana Beghin

di Matteo Cantile

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L’ex capodelegazione al Parlamento europeo candidata per il Movimento, il centrosinistra cerca intese tra diverse anime

Verso le comunali, al vertice con il Pd il Movimento 5 Stelle propone Tiziana Beghin

Il Movimento 5 Stelle ha lanciato la candidatura di Tiziana Beghin, ex capodelegazione al Parlamento europeo, come candidato sindaco alle amministrative di Genova 2025. La proposta è emersa durante l'incontro con il Partito Democratico, ma il percorso verso un’alleanza unitaria appare complesso: al vertice hanno partecipato Stefano Giordano, Fabio Ceraudo e Michele Colnaghi per il Movimento e Simone D'Angelo, Davide Patrone, Katia Piccardo, Vito Vattuone e Martina Caputo per il Pd. 

Proposta pentastellata– L’annuncio è stato fatto dalla delegazione ligure del M5S, che ha sottolineato l’intenzione di mettere al centro temi e progetti per la città: “Si è parlato principalmente di temi, per rispondere alle istanze dei cittadini, e di progetti per Genova”.

Beghin– Nata a Genova il 4 febbraio 1971, Beghin è stata europarlamentare dal 2014 allo scorso luglio e ha ricoperto il ruolo di capodelegazione del M5S tra il 2019 e il 2024, nel suo secondo mandato. La sua candidatura rappresenta un passo importante per i pentastellati, ma non senza difficoltà per il centrosinistra nel trovare una sintesi.

Centrosinistra– Il confronto tra le varie forze politiche della coalizione ha visto incontri separati con Linea Condivisa e con Italia Viva, entrambi interlocutori ma tutto sommato positivi. Tuttavia, se la candidatura di Beghin fosse una condizione inderogabile il Movimento potrebbe spingersi verso una corsa autonoma al primo turno, con la possibilità di valutare accordi in caso di ballottaggio. In ogni caso dall'incontro filtra un cauto ottimismo: i rapporti tra le parti sono molto amichevoli, l'idea di lavorare insieme c'è. Si tratterà, e questa è una partita tutta da giocare, di accordarsi attorno a un nome ma il metodo scelto dai pentastellati, quello cioè di giocare con chiarezza e proporre un candidato, sembra sia piaciuto. 

Contesto– L’eventualità di una frammentazione all’interno della coalizione progressista riflette la complessità delle trattative in corso, che mirano a definire una strategia comune in vista delle elezioni previste per la primavera: non è facile fare sintesi tra i partiti, con il Pd forte di una supremazia elettorale schiacciante e con il compito di essere il soggetto federatore. La casella, insomma, è ancora nella posizione di partenza ma almeno ora tutte le sigle principali hanno messo sul tavolo le loro strategie. 

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