Università di Genova, l'inchiesta: quell'accordo per preparare un bando su misura

di Tiziana Cairati

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Le telefonate tra la Garante uscente la professoressa che avrebbe dovuto prendere il suo posto si susseguono ben prima già da inizio febbraio

Università di Genova, l'inchiesta: quell'accordo per preparare un bando su misura

La preparazione dei bandi "su misura" al dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Genova, ma anche di altri atenei, era argomento di numerose intercettazioni tra i docenti indagati dalla procura di Genova. È quanto emerge dalle carte depositate dagli investigatori della guardia di finanza.

Nei giorni scorsi le fiamme gialle avevano perquisito sette docenti, ma sono una ventina le persone indagate per i concorsi truccati. Dalle intercettazioni emerge il caso del ruolo di consulente del Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Toscana, che sarebbe stato bandito il 17 marzo 2021.

Le telefonate tra la Garante uscente la professoressa che avrebbe dovuto prendere il suo posto si susseguono ben prima già da inizio febbraio. "Il bando lo abbiamo fatto insieme" si dicono. In particolare la prorettrice Lara Trucco (che si è dimessa ieri), interessata al posto, parla con la Garante Camilla Bianchi che dovrebbe lasciarle il posto.

Quest'ultima in una telefonata spiega che "ho ricevuto… appunto ieri sera una bozza, per ora la ricognizione esterna e allora volevo un attimo un raccordo con te… per quanto riguarda i requisiti eccetera che dobbiamo mettere a punto… ora però appunto io dovevo rivedere questa cosa dopo anche il vaglio con te".

E così, secondo l'accusa, le due si accordano per elaborare un bando su misura, sulle competenze della professoressa Trucco. Dice la Bianchi: "il docente individuato dovrà soddisfare i seguenti requisiti, quindi inquadramento come professore ordinario o associato". La Trucco risponde: "Sì va bene".

Quando invece la Garante sostiene che "io tra l'altro non conosco esattamente il tuo curriculum… lo posso evincere da Internet?", la prorettrice risponde "sì basta che metti Lara Trucco su Google".

Quando il giorno dopo le due si parlano di nuovo al telefono, la Trucco prima dice che preferirebbe un incarico fiduciario diretto, poi però ribadisce quanto già detto in precedenza, ovvero che se si deve passare dal bando pubblico "l'importante è che siamo in sicurezza, nel senso che… ehm… non ci vengano a dire 'eh ma era un bando per la persona'… sennò poi ci creiamo dei problemi".