Unione Europea, verso il bando dei composti chimici sintetici nei prodotti di consumo
di Simone Galdi
L'UE studia l'eliminazione dei cosiddetti PFAS, i "forever chemicals", con esenzioni per usi industriali essenziali, priorità alla salute e all'ambiente
La Commissione Europea punta a vietare l'uso dei composti chimici sintetici conosciuti come PFAS (noti anche come "forever chemicals" per la loro resistenza sul lungo periodo), nei prodotti di consumo, riservando esenzioni solo per applicazioni industriali essenziali. La proposta, ancora in fase di definizione, mira a ridurre l'impatto ambientale e sanitario di queste sostanze resistenti e persistenti.
PFAS - Queste sostanze, conosciute scientificamente come Perfluoroalchiliche e Polifluoroalchiliche, non si degradano nell’ambiente, accumulandosi negli ecosistemi, nelle acque potabili e nel corpo umano. Utilizzate in migliaia di prodotti, dai cosmetici alle padelle antiaderenti, fino agli aeromobili e alle turbine eoliche, i PFAS sono apprezzati per la loro resistenza a temperature estreme e alla corrosione, ma il loro impatto ambientale e sanitario è fonte di crescente preoccupazione.
Le dichiarazioni - “Quello che stiamo cercando è un divieto nei prodotti di consumo”, ha dichiarato Jessika Roswall, Commissaria europea per l’Ambiente, in un’intervista a Reuters. “È una questione importante non solo per gli esseri umani, ma anche per l’ambiente. Inoltre, aiuta l’industria a pianificare la graduale eliminazione dei PFAS”.
Esenzioni - Tuttavia, la proposta non sarà pronta prima del prossimo anno, poiché si stanno valutando le applicazioni considerate "essenziali". Tra queste, Roswall ha menzionato i dispositivi per l'asma e i semiconduttori utilizzati nelle tecnologie verdi, come i veicoli elettrici. Anche queste applicazioni, tuttavia, saranno soggette a restrizioni, inclusi criteri rigorosi per lo smaltimento.
Industria - L’uso dei PFAS è particolarmente diffuso nei settori industriali, come la produzione di plastica ed elettronica. Secondo i dati delle agenzie chimiche dei Paesi nordici, questi settori rappresentano la principale destinazione delle sostanze. Le associazioni di categoria, comprese quelle dei settori automobilistico, dell’energia pulita e delle materie plastiche, stanno chiedendo esenzioni, come quella per i fluoropolimeri, componenti chiave di tessuti impermeabili e celle fotovoltaiche.
Prospettive - Il lavoro dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) ha già raccolto migliaia di osservazioni, evidenziando il complesso equilibrio tra le esigenze industriali e la necessità di proteggere la salute pubblica e l'ambiente. La sfida per l'UE sarà trovare soluzioni che consentano una transizione sostenibile, garantendo allo stesso tempo rigidi controlli sull’uso e sullo smaltimento di queste sostanze.
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