Transizione, i pionieri delle comunità energetiche: "Diamo risposte rapide, in attesa del nucleare"

di Riccardo Olivieri - Simone Galdi

3 min, 15 sec

Mingoli (Fusion Cer): "È stata nostra iniziativa la prima comunità italiana, a Vitulano in provincia di Benevento"

Le comunità energetiche si pongono come una realtà in grado di accelerare la decarbonizzazione, mirando a produrre e condividere localmente l'energia prodotta da fonti rinnovabili. Una strada tracciata negli ultimi anni da aziende specializzate, che hanno sfruttato anche un momento favorevole. Ne abbiamo parlato con Giorgio Mingoli, direttore generale di Fusion Cer e responsabile dei progetti speciali di Byom, che assieme ad Amaranto Holding è uno dei soci fondatori della società.

I pionieri del settore - "Fusion Cer nasce a fine 2020 su il primo impulso con la normativa sperimentale per le comunità energetiche. Siamo stati tra i primi a percorrere questa strada. Abbiamo realizzato la prima comunità energetica autorizzata dal GSE in Italia, in un piccolo comune del beneventano, Vitulano, facendo partecipare un imprenditore che ha realizzato un impianto e insieme anche il Comune e la scuola del paese". 

L'attrattività delle CER - "Il grande interesse che questo nuovo meccanismo incentivato ovviamente delle comunità energetiche aveva sollevato in passato si è un po' raffreddato con i ritardi normativi e con la complessità normativa. Motivo per il quale chi oggi vuole realizzare queste iniziative si affida a società come la nostra chiaramente per portare a terra questi questi progetti. Dobbiamo dire da un lato questa complessità ci fa piacere ci sia, perché sono comunque strumenti incentivanti con degli incentivi importanti che è giusto che siano erogati in maniera corretta. Oggi ci sono tanti operatori che lavorano in maniera professionale in questo settore, noi cerchiamo di ritagliarci il nostro il nostro spazio, con un modello che però parte da chi vuole investire nel mondo del fotovoltaico. Chi vuole realizzare gli impianti di taglia medio piccola può affidarsi a noi e fare un percorso che li può aiutare sia su tutta la filiera dell'impianto, ma sicuramente a mettere a terra questa iniziativa in modo corretto, affinché poi il GSE eroghi gli incentivi previsti.

Il quadro legislativo - "La normativa prevede che qualunque fonte rinnovabile sia eleggibile per realizzare una comunità energetica oggigiorno probabilmente su dieci comunità dieci sono realizzate col fotovoltaico ci sono i progetti eolici. Anche noi stiamo seguendo dei progetti eolici con Light Wind, assieme al quale abbiamo realizzato la più grande configurazione di autoconsumo indoor a distanza, che come sapete è un'alternativa alle comunità energetiche, per oltre un mega e 100 di impianti. Chiaramente sono piccoli impianti, perché il limite del singolo impianto è fissato a un mega. Insieme a Light Wind stiamo sviluppando, in un Comune del Sud, una comunità energetica con una pala eolica da un megawatt. Peraltro purtroppo l'eolico ha maggiori difficoltà ad essere autorizzato, ma si presta benissimo alle applicazioni con energia eolica perché producendo anche la notte può coprire un più ampio spettro di consumi: con un megawatt di fotovoltaico si possono arrivare a coprire 400-500 famiglie".

I due mix necessari - "Crediamo molto nel mix locale di consumi, perché fa bene alla comunità, aumenta l'incentivo che può essere poi ridistribuito all'interno della comunità stessa. Con la presenza delle piccole e medie imprese chiaramente si raggiungono livelli di autoconsumo molto importanti e anche molto rapidamente. E poi il mix energetico, che è per principio un aspetto positivo. Il nucleare è sicuramente una fonte molto importante, rilevante non lo possiamo in alcun modo negare e attendere. Apportare una maggiore capacità produttiva anche da fonti di quel tipo lì può essere un'opportunità. Il problema sono i tempi e i costi i tempi per autorizzare. L'alternativa ad oggi per rispondere alla transizione energetica rimangono le rinnovabili di tipo ormai classico, perché chiaramente il fotovoltaico, l'eolico e l'idroelettrico sono ormai conosciuti da tutti e sono di rapidissima installazione. Ricordo che la prima comunità realizzata a Vitulano, compreso l'impianto, noi siamo riusciti a realizzarla in cinque mesi".

 

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