Tra le onde dell’emigrazione: l'epopea di Francesco Gerolamo Ansaldo nel libro di Luca Lo Basso

di Simone Galdi

2 min, 25 sec

L’11 aprile a Genova la presentazione del volume "Il capitano che trasportava gli emigranti"

Tra le onde dell’emigrazione: l'epopea di Francesco Gerolamo Ansaldo nel libro di Luca Lo Basso

Una figura poco nota ma centrale nella storia della navigazione italiana tra Otto e Novecento: Francesco Gerolamo Ansaldo, capitano marittimo genovese, è al centro del libro "Il capitano che trasportava gli emigranti" di Luca Lo Basso, che sarà presentato l’11 aprile a Genova nella sede della Fondazione Ansaldo, nell’ambito della rassegna Genova e l’800.  

La presentazione – Il volume, edito da il Mulino, è frutto del lavoro dello storico Luca Lo Basso, professore ordinario di Storia moderna all’Università di Genova. Alla presentazione interverranno, oltre all’autore, Claudia Cerioli, responsabile degli Archivi storici della Fondazione Ansaldo, e Paolo Calcagno, docente di Storia moderna nello stesso ateneo. L’evento sarà accompagnato da una visita guidata dedicata all’Archivio familiare Ansaldo, con particolare attenzione alla figura di Francesco Gerolamo Ansaldo, figlio di uno dei fondatori della storica azienda Gio. Ansaldo & C.  

Le fonti archivistiche – Il libro nasce da un ampio lavoro su materiali d’archivio conservati presso la Fondazione Ansaldo: circa 300 lettere indirizzate alla moglie e ai figli, diari di bordo e personali, una parziale autobiografia, disegni e altri documenti. È grazie a questo fondo che Lo Basso ricostruisce con precisione la vita di un uomo che attraversò un periodo cruciale per l’Italia e per la storia della migrazione europea.  

Tra piroscafi e classi sociali – Ansaldo fu testimone diretto della grande ondata migratoria verso le Americhe tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Comandava i piroscafi su cui viaggiavano centinaia di emigranti in cerca di una vita migliore. Le sue lettere pubbliche parlano poco di questi passeggeri di terza classe, ma i suoi appunti privati rivelano uno sguardo attento, oscillante tra distacco e partecipazione. Il divario tra le diverse classi a bordo era marcato, e la condizione degli emigranti era spesso difficile, come testimoniano le descrizioni delle stive anguste, del cibo scarso e della promiscuità forzata.  

L'umanità e il suo dolore – Nei suoi scritti Ansaldo annotava con cura le voci, le paure e le speranze raccolte tra i passeggeri. Scriveva del “silenzioso, rassegnato dolore” di chi lasciava tutto alle spalle, portando con sé solo la speranza. Le testimonianze contenute nel libro offrono un punto di vista inedito sulla grande emigrazione: quello di chi, pur non essendo migrante, ne osservava quotidianamente i protagonisti, giorno dopo giorno, da una posizione privilegiata ma non indifferente.  

La ricostruzione storica – L’autore ha scelto una prosa misurata, costruita su fonti dirette, per restituire un’epoca in cui il mare era il teatro di cambiamenti profondi. Il volume non è solo una biografia, ma anche un affresco del mondo marittimo e del ruolo centrale che la navigazione ebbe nei processi migratori italiani.  

Una figura da riscoprire – Francesco Gerolamo Ansaldo non fu scrittore di mestiere, ma lasciò testimonianze di notevole intensità. Il libro di Lo Basso vuole riportare alla luce una storia dimenticata, contribuendo a una riflessione più ampia sul rapporto tra migrazione, memoria e documentazione storica.

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