Svizzera, tassa sullo smaltimento degli abiti usati per promuovere l'economia circolare nel settore tessile

di Stefano Rissetto

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La tassa sarebbe tra i 3 e i 7 centesimi per capo ed è destinata a coprire i costi di raccolta, selezione e riciclaggio degli abiti non più riutilizzabili

Svizzera, tassa sullo smaltimento degli abiti usati per promuovere l'economia circolare nel settore tessile

Le principali aziende tessili svizzere lanciano un'iniziativa per il riciclo degli indumenti, introducendo una tassa anticipata sui vestiti.

La tassa sul riciclaggio – Ogni anno, gli svizzeri acquistano in media 60 capi d’abbigliamento, con un notevole impatto sull’ambiente, poiché gran parte di questi indumenti finisce in discarica. Per affrontare questa sfida, alcune delle principali aziende tessili del paese, tra cui Calida, Odlo, Mammut e altre, hanno lanciato l’associazione Fabric Loop. L'iniziativa propone l'introduzione di una tassa anticipata sui vestiti per finanziare il riciclaggio e incentivare l'economia circolare nel settore tessile.

Obiettivi e funzionamento della tassa – La tassa proposta sarebbe compresa tra i 3 e i 7 centesimi per capi come una maglietta, ed è destinata a coprire i costi di raccolta, selezione e riciclaggio degli abiti non più riutilizzabili. Come spiega Nina Bachmann di Swiss Textiles, “Il contributo serve ad assicurare riciclaggio, raccolta e selezione”, senza alterare significativamente le abitudini di acquisto dei consumatori. L’obiettivo è invece garantire che gli indumenti, una volta fuori uso, vengano riciclati adeguatamente, riducendo il loro impatto ambientale.

Il riciclaggio: la sfida della qualità – Attualmente, una grande quantità di tessuti non può essere riciclata con i metodi tradizionali, come il riciclo meccanico, che porta a fibre di bassa qualità. Tina Tomovic, ricercatrice alla Scuola universitaria professionale di Lucerna, evidenzia come il riciclo chimico possa offrire risultati migliori, ma che questa tecnologia è ancora agli inizi e con un alto consumo energetico. L’azienda Tell-Tex, che sta costruendo a Sankt Margrethen il più grande impianto di riciclaggio chimico in Svizzera, spera di ridurre la quantità di tessuti che oggi vengono inceneriti, riutilizzandoli attraverso questa tecnologia innovativa.

L'industria tessile e il ritardo nell'adozione delle soluzioni – Sebbene il problema del riciclo dei tessili sia noto da tempo, l’industria tessile svizzera si è concentrata inizialmente sulla produzione sostenibile. Recentemente, però, è emersa la consapevolezza che, oltre alla sostenibilità della produzione, è necessario affrontare anche il fine vita degli indumenti. “Ci concentriamo sulla parte a monte della filiera, ma ora è il momento di affrontare il riciclaggio”, afferma Bachmann. La soluzione proposta dalla tassa anticipata è una risposta a questa necessità, contribuendo a finanziare le tecnologie necessarie per un riciclo più efficiente.

Prospettive future e regolamenti europei – In Svizzera, non sono previste normative statali imminenti in materia di riciclaggio tessile. Tuttavia, l'Unione Europea ha già fissato nuove regole che entreranno in vigore nel 2026, obbligando i distributori a contribuire al finanziamento dei sistemi di raccolta e riciclaggio. Questo passo, che rafforza l’impegno per l'economia circolare, dimostra come il settore tessile europeo stia cercando di risolvere la problematica della gestione dei rifiuti tessili in modo più strutturato ed efficace.