Sostenibilità, arriva il chip italiano che consuma 10 volte meno
di Sagal
Si chiama AX-E0 ed è stato realizzato da una start-up del Politecnico di Milano

Arriva AX-E0, il chip che promette un consumo fino a 10 volte inferiore allo standard di mercato. E' stato lanciato da Arox, una nuova start-up italiana nel settore dei semiconduttori, nata dall'incubazione del Politecnico di Milano.
Energia dall'ambiente - Grazie alla Cpu, l'unità di elaborazione centrale, personalizzata e basata su una Architettura Leonardo, "il chip - spiega la start-up in una nota - riduce il consumo di energia fino a 10 volte rispetto ai processori della stessa categoria senza comprometterne le prestazioni; una delle caratteristiche distintive è la tecnologia di energy harvesting, che permette di alimentarsi esclusivamente ricavando energia dall'ambiente, eliminando la necessità di batterie nei dispositivi che lo integrano e contribuendo così a ridurre sia i costi di manutenzione che l'impatto ambientale".
Reti intelligenti - Tra i principali ambiti di utilizzo del chip rientrano le IoT Utility, dove può contribuire a rendere più efficienti le reti intelligenti per la gestione dell'energia; le smart cities per abilitare le infrastrutture urbane avanzate specialmente nei sistemi di monitoraggio che raccolgono e analizzano dati tramite sensori per la manutenzione predittiva, ottimizzando la gestione in caso di malfunzionamenti. AX-E0 è inoltre compatibile con dispositivi indossabili come fitness tracker e smart clothing.
Il percorso - Arox è stata fondata nel 2022 dopo un percorso di incubazione al Politecnico di Milano, alla guida del team c'è Davide Toschi talento ingegneristico under 30. L'obiettivo di Arox è quello di conquistare nuovi ambiti applicativi, tra cui il settore aerospaziale e medicale, rafforzando al contempo la propria presenza nell'IoT, l'internet delle cose. "A medio-lungo termine, Arox si propone di consolidare l'Italia come un punto di riferimento nel settore dei semiconduttori, affiancandosi alle eccellenze tradizionali del Made in Italy - afferma Toschi - Vogliamo inoltre che diventi un polo di attrazione per i migliori talenti ingegneristici italiani provenienti non solo dal Politecnico, ma da tutte le principali realtà accademiche del Paese".
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