Sergio Migliorini: "Il 37% dei decessi da Covid avviene nelle Rsa e nelle case di riposo"

di Marco Innocenti

Il segretario di Fnp Cisl Liguria: "Si doveva partire prima con i test"

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La situazione generale delle Rsa e delle case di riposo sta diventando sempre più difficile, in modo particolare in Liguria dove una forte percentuale della popolazione è in età avanzata. Una lunga lista di decessi sulla quale ci si inizia a interrogare: sarebbe stato possibile fare qualcosa prima? "E' un problema nazionale - commenta ai microfoni di Telenord Sergio Migliorini, segretario di FNP Cisl Liguria - ma nella nostra regione abbiamo circa 400 strutture residenziali con circa 17mila posti letto. Se prendiamo i dati di ieri sera, il 37% dei decessi per Covid avviene nelle case di riposo, anche perché il 30-35% delle strutture liguri ha denunciato casi di positività. Per questo si devono intraprendere altre iniziative mirate su questo settore che vede a rischio le persone più fragili di fronte alla pandemia".

Ma all'inizio dell'emergenza c'è stata una sottovalutazione del problema, almeno per quel che riguarda Rsa e case di riposo? "Sicuramente sì - ha aggiunto - perché si pensavano enclave chiuse ma non era così. Finché i parenti avevano accesso, loro stessi potevano portare il virus. Poi, una volta bloccate le visite, hanno iniziato ad ammalarsi gli operatori, facendo sì che il problema arrivasse ai numeri che dicevo prima, a quel 37% di decessi a livello nazionale. Noi pensiamo che si possa fare qualcosa di diverso e abbiamo le idee da confrontare con Regione Liguria".

Uno delle tesi è che, con uno screening più tempestivo, si sarebbe potuto agire prima. "Assolutamente sì - conclude Migliorini - I test sono partiti solo alla fine della settimana scorsa. Quel 35% di strutture che oggi sono state riscontrate come positive, potevano essere monitorate prima. E probabilmente il numero dei decessi sarebbe stato inferiore così come quello del contagio fra gli operatori".