Sampdoria, il Cda: "Assemblea degli azionisti il 26 e 29 maggio: aumento di capitale o ristrutturazione impossibile"

di Maurizio Michieli

4 min, 26 sec

Gli amministratori della società blucerchiata lanciano ufficialmente l'operazione di salvataggio in extremis

Sampdoria, il Cda: "Assemblea degli azionisti il 26 e 29 maggio: aumento di capitale o ristrutturazione impossibile"

La Sampdoria ha diffuso il seguente comunicato, firmato dal Consiglio di Amministrazione:

Cari sampdoriani,

siamo fortemente amareggiati e dispiaciuti di non essere riusciti a raggiungere tutti insieme l’obiettivo sportivo che ci eravamo prefissati ad inizio campionato nonostante l’instancabile e commovente sostegno di tutti voi in ogni luogo e circostanza.

Arrivati ad oggi, riteniamo doveroso informarvi sulle azioni che il Consiglio di Amministrazione ha intrapreso e intende intraprendere per quella che consideriamo la partita più importante per la storia del nostro club.

Dopo aver preso atto che le trattative finalizzate alla cessione del club non hanno trovato positiva conclusione e che non è stato possibile dar corso all’aumento di capitale della società, il Consiglio ha avviato la procedura di composizione negoziata della crisi. Nel corso di tale procedura è stato necessario verificare la compatibilità e i limiti di applicabilità del Codice della Crisi con la normativa di settore, e tale verifica ha trovato definitiva risposta nelle recenti modifiche alle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali) che hanno chiarito quali strumenti di soluzione della crisi possono essere utilizzati per mantenere il titolo sportivo.

Il lavoro svolto con l’esperto avvocato Bissocoli e gli advisor finanziari e legali è stato particolarmente impegnativo e proficuo per individuare un percorso di ristrutturazione della società che consentirebbe – ove attuato – di uscire dalla attuale situazione di crisi con una debitoria ridotta, ristrutturata e sostenibile, rispettando le regole previste dalle NOIF per il mantenimento del titolo sportivo.

Fermo e ribadito che il Consiglio porrà in essere ogni atto e iniziativa che il Codice della Crisi riserva alla competenza dell’organo amministrativo allo scopo di superare la situazione di difficoltà e tutelare i dipendenti, i tesserati e tutti gli stakeholder, al fine di dare concretezza al percorso di ristrutturazione, il CdA stesso ha convocato l’assemblea degli azionisti per i giorni 26 e 29 maggio 2023 per deliberare le necessarie operazioni sul capitale sociale, in modo da rispettare le scadenze federali in vista della prossima iscrizione al campionato.

In mancanza di una soluzione compatibile con le prossime scadenze federali, il Consiglio non potrà che prendere atto della impossibilità di dar corso al percorso di ristrutturazione.

Siamo convinti che la Sampdoria costituisca una realtà storica e importante nel panorama calcistico internazionale che va assolutamente preservata e tutelata con ogni sforzo: con l’unione, il supporto e l’attenzione di tutti potremo raggiungere questo fondamentale obiettivo.

Il CdA di U.C. Sampdoria

Questo, dunque, il comunicato ufficiale della società blucerchiata che esprime la presa di posizione estrema dei membri del Cda: Marco Lanna, Antonio Romei, Gianni Panconi e Alberto Bosco. In accordo, ovviamente, con il negoziatore avvocato Bissocoli. Un atto che, sulla base degli ultimi (mancati) sviluppi alla crisi societaria, era atteso e che ieri sera, nel corso di Forever Samp, è stato anticipato da Roberto Albisetti, ex dirigente della Banca Mondiale, esperto di finanza e docente di economia aziendale (https://telenord.it/sampdoria-l-esperto-albisetti-ecco-come-la-sampdoria-puo-ancora-essere-salvata-dal-fallimento-56577).

Che cosa significa in sostanza? Che il 26 o il 29 maggio, se non ci sarà un aumento di capitale (circa 35 milioni), la Sampdoria sarà destinata al fallimento, alla perdita del titolo sportivo e alla ripartenza dalla serie D. Chi potrà, dunque, salvare la società, evitare queste conseguenze e garantire la ripartenza dalla serie B? Difficilmente l'attuale azionista di maggioranza, Massimo Ferrero, che nel 2014 ebbe la società in dote al prezzo simbolico di un euro e che negli anni della sua gestione non ha mai proceduto ad aumenti di capitale, sopravvivendo grazie al calciomercato e alle plusvalenze. Ferrero che ha pure disertato, rendendole nulle, le precedenti convocazioni assembleari che avevano all'ordine del giorno proprio l'aumento di capitale.

La speranza è che questa operazione possa essere compiuta da un altro investitore tra coloro che si sono interessati alla Sampdoria negli ultimi mesi. In presenza di un piano di ristrutturazione del debito (al quale sta lavorando alacremente il Cda, chiamato ad abbatterlo) e di una proposta di aumento di capitale da presentare al Tribunale, l'interesse del creditori della società blucerchiata diventerebbe, in base alla normativa vigente, prioritario per il Tribunale stesso rispetto a quello del socio di maggioranza, cioé Ferrero. E l'aumento di capitale potrebbe essere avallato anche in assenza del voto favorevole dell'azionista maggioritario.

Una procedura complessa, non priva di difficoltà, ma percorribile giuridicamente. E compatibile con le Normative interne federali. A patto, naturalmente, che l'investitore sia disponibile a presentare e poi effettuare questa operazione, che comporta un aumento di capitale come detto di circa 35 milioni, l'accollo del monte debitorio di lungo periodo (circa 60/70 milioni, dopo la rimodulazione) e l'assolvimento degli obblighi previsti dalle Noif.

In pole position, non foss'altro perché ha studiato e approfondito la situazione da più tempo, c'è il Fondo Merlyn Partners di Alessandro Barnaba, sostenuto tenacemente dall'ex presidente della Sampdoria, Edoardo Garrone.  E' Barnaba, quindi, il principale "indiziato" a diventare il nuovo proprietario della società blucerchiata e il suo piano mette sul tavolo 85 milioni (35 per la ricapitalizzazione e i restanti 50 per ripartire). Negli ultimi giorni sembrano usciti di scena sia Massimo Zanetti di Segrafredo che Raffaele Mincione di Wrm mentre il Fondo Cerberus non risulta così convinto.

Pochi giorni, tra i 15 e i 18, per conoscere definitivamente il destino della Sampdoria.