"Rivoluzione Boskov", il libro sull'allenatore dell'epoca d'oro della Sampdoria
di Simone Galdi
Scritto da Stefano Zaino e Lorenzo Mangini ed edito da "Repubblica", il volume è stato presentato al "Ferraris" con la moderazione del direttore di Telenord Matteo Cantile
Si chiama 'Rivoluzione Boskov', il volume scritto da Stefano Zaino e Lorenzo Mangini che Repubblica Genova regalerà con l'edizione di Sabato 14 dicembre del quotidiano. Un'occasione per ricordare il grande allenatore a 10 anni dalla scomparsa.
Il cammino verso la gloria - "Una rivoluzione nella Sampdoria - spiega Zaino - che vuol dire non aver cambiato un modulo, qualche giocatore, uno schema, ma aver cambiato la dimensione della Sampdoria. Boskov ha preso una squadra di media forza, con campioni potenziali, e l'ha portata ad essere una grande del calcio europeo in servizio permanente effettivo". Il volume, è stato presentato nella sala "hospitality" dello stadio "Ferraris", alla presenza di molti dei giocatori e dei dirigenti che hanno condiviso con lui, il percorso genovese, il suo arrivo alla Sampdoria, la stagione dello scudetto.
Pioniere vero - "Secondo noi - spiega Zaino - Boskov è stato veramente una persona che con i suoi modi di essere, con i suoi comportamenti, i famosi aforismi, e con i suoi mitici trionfi, le vittorie sul campo, ha cambiato e il calcio e, in particolar modo, i posti in cui ha lavorato. Teniamo presente che dove andava apriva strade che sembravano inimmaginabili, qualcuno lo prendeva pure in giro, ma il riscaldamento dei giocatori sul campo, per esempio, non lo faceva nessuno mentre adesso è cosa di tutti i giorni.
Un'avventura unica - In sala anche la famiglia Mantovani: Francesca e Ludovica ed Enrico, che hanno voluto condividere nel libri, aneddoti e ricordi. "Di Boskov rimangono i trofei, le vittorie, i racconti, i libri - ricorda Enrico Mantovani - che tutti insieme raccontano quella che è stato una favola, ma le favole non sono reali, invece la nostra è una favola vera che abbiamo vissuto tutti insieme, ognuno nel proprio ruolo. Io allora ero un tifoso e Boskov era uno degli attori principali di quella che è stata un'avventura unica. Il mio ricorda personale è di quando sono andato a cercarlo di nuovo in un momento di difficoltà, a Belgrado, e lui ci ha messo meno di 30 secondi ad accettare, era una persona di famiglia, ci siamo abbracciati e il giorno dopo era a Genova".
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