Riva Trigoso, Fincantieri pronta al varo della fregata "Spartaco Schergat"
di Redazione
Intitolata a uno degli eroi dell'"impresa di Alessandria". 24 novembre alla cerimonia atteso anche il ministro della Difesa Guido Crosetto
Tutto è pronto nello stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso a Sestri Levante, per il varo della Fremm (Fregata europea multimissione) 'Spartaco Schergat' fissato per venerdì 24 novembre, dove potrebbe essere presente alla cerimonia anche il ministro della Difesa Guido Crosetto. Si sta ultimando la costruzione del grande palco delle autorità ed ospiti capace di accogliere 250 persone.
Con il nome "Spartaco Schergat" era già stata varata nel 2019 una identica fregata che fu poi però venduta come la gemella "Emilio Bianchi" al governo egiziano che le cambiò nome in 'Al-Galala', da quello di una una montagna nel governatorato di Suez. Fatta questa operazione commerciale Fincantieri si è impegnata a costruire per la Marina Militare Italiana altre due navi classe Fremm.
Un varo che per il cantiere di Riva Trigoso e quello integrato del Muggiano assume in questi giorni un valore aggiunto visto che nelle acque territoriali israeliane sono giunte quattro navi costruite nei due cantieri liguri Fincantieri: la nave appoggio "Vulcano", con a bordo un ospedale e personale medico specializzato, scortata dalle Fremm "Margottini" e "Fasan" e dal pattugliatore d'altura "Paolo Thaon di Revel", capace con i suoi potenti generatori di servire fino a 30.000 persone sia di energia elettrica che di acqua potabile.
Spartaco Schergat, nato a Capodistria nel 1920 e scomparso a Trieste nel 1996, era stato palombaro militare nella Regia Marina. Addestrato alla scuola del Varignano, venne inquadrato nella nella Xª Flottiglia MAS con la qualifica di Operatore dei mezzi speciali d'assalto. Prese parte al forzamento di Gibilterra e soprattutto all'impresa di Alessandria d'Egitto, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 1941, portata a termine dal sommergibile Scirè comandato dal tenente di vascello Junio Valerio Borghese, con a bordo tre mezzi d'assalto, i cosiddetti "maiali" tecnicamente siluri a lenta corsa, affidati il primo a Luigi Durand de la Penne ed Emilio Bianchi, il secondo a Vincenzo Martellotta e Mario Marino, il terzo proprio a Schergat con Antonio Marceglia. Obiettivo tre navi militari britanniche presenti nel porto egiziano.
L'equipaggio Durand de la Penne-Bianchi, prima di essere catturato, riuscì a minare con successo la Valiant, senza rivelare al comandante britannico dove fosse posizionato l'ordigno. A fine guerra Durand si sarebbe visto consegnare la medaglia d'oro al valor militare proprio dall'ufficiale "nemico", ammiraglio sir Charles Morgan. Martellotta e Marino, pur costretti a navigare in superficie per un malore del primo, minarono con successo quattro vascelli britannici prima di venire catturati. La "missione perfetta" (nella foto, la targa commemorativa nel porto di Trieste) fu proprio quella di Schergat e Marceglia, che fecero affondare la Queen Elizabeth riuscendo ad allontanarsi in tempo da Alessandria. Vennero però catturati il giorno dopo per un malaugurato errore dei servizi militari italiani, che li avevano dotati di banconote non più in corso legale in Egitto, circostanza che li rese riconoscibili durante il tentativo di fuga a terra.
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