Regionali: scintille D'Angelo-Piciocchi: "Centrodestra usa menzogna e manganello", "Dal segretario Pd toni antidemocratici"

di Stefano Rissetto

2 min, 53 sec

"Genova è molto diversa da quella raccontata dal centrodestra", "Sinistra divisa su tutto ma unita nel discredito ai limiti dell'insulto verbale"

Regionali: scintille D'Angelo-Piciocchi: "Centrodestra usa menzogna e manganello", "Dal segretario Pd toni antidemocratici"

Botta e risposta tra Simone D'Angelo, segretario del Pd genovese, e il vicesindaco del capoluogo Pietro Piciocchi. "A Genova la campagna elettorale ha un elemento di diversità rispetto al resto della Liguria perché il sindaco di Genova è il candidato alla presidenza scelto da Giorgia Meloni della destra in regione - ha detto D'Angelo, in margine alla presentazione delle liste - e la sua campagna ha due modalità: la menzogna e il manganello, inteso in senso figurato. Il Sindaco per fare questa campagna ha abbandonato la gestione di Genova. Siamo fieri di non avere le stesse modalità. Fa sorridere che il Sindaco rivendichi affetto e amore per la città. Ma il Sindaco è scomparso e il vicesindaco partirà a breve per un viaggio che lo porterà a New York. Così mi chiedo: chi gestirà in questo mese il Comune? la risposta è semplice: nessuno". "Il Pd fa bene a guidare il fronte della verità -ha concluso D'Angelo-: perché quando si esce dalla porta di casa si scopre una Genova diversa da quella che raccontano e come esempio basta vedere la gestione dei rifiuti in una città cha ha la Tari più alta d'Italia".

Pronta la replica di Piciocchi: "Ancora una volta il capogruppo del Pd D'Angelo ha perso l'occasione per tacere: usa metafore violente, accusa gli avversari di usare il manganello, lancia strali additando chi non la pensa come lui come bugiardo e si erge a difensore indiscusso di un millantato "fronte della verità". Con questi toni antidemocratici, che non possiamo accettare, il Pd, con il capolista D'Angelo, ha perso completamente la testa e ogni limite al buonsenso comune: zero proposte, zero confronto sui temi, e come unico argomento quello della violenza verbale che molto si avvicina alle vergognose dichiarazioni di un altro candidato alla presidenza che specula addirittura sullo stato di salute del sindaco".

"La sinistra evidentemente, seppur frammentata e quasi disintegrata al proprio interno, ha trovato un linguaggio comune basato sul discredito ai limiti dell'insulto verbale. Un modo di condurre questa campagna elettorale che ha le gambe corte: i genovesi e i liguri sapranno come spiegarlo a D'Angelo e compagni, che fingono di non ricordarsi di averti lasciato in eredità 180 milioni di euro di debito su Amiu che si sommano ad altri buchi. Infine, stia sereno il Pd che la guida della città di Genova e del Comune sono in mani salde e buone: il lavoro continua non solo sul territorio, in consiglio e nelle settimanali riunioni di giunta che mai si sono interrotte - esistono anche i collegamenti da remoto grazie alla tecnologia usata anche da top manager di mezzo mondo: lo sa D'Angelo o è fermo alla penna e al calamaio?- , ma anche sul fronte internazionale. Come ho avuto già modo di raccontare, sono orgoglioso di aver rappresentato Genova in una importante missioni in Repubblica di Corea, che ha fatto conoscere la nostra città e il suo porto non solo sul fronte istituzionale ma anche delle potenzialità economiche e culturali. E non ci fermiamo: la prossima settimana porteremo i ragazzi del Liceo Pertini al Columbus Day, in una missione che vedrà coinvolti anche il Mei e il Teatro Carlo Felice, promuoveremo Genova e la Liguria e le proprie eccellenze oltre oceano. Spiace per il limitato "fronte del no" che non sa vedere oltre i confini di Torriglia, ma Genova e la Liguria - conclude Piciocchi - continuano a guardare avanti, sulla strada dell'internazionalizzazione e noi vogliamo continuare a far crescere la nostra città e la nostra regione".