Regionali, ecco i renziani esclusi: tra loro anche chi è già in maggioranza con il centrosinistra
di Matteo Cantile
Viscogliosi, Stagnaro e Tinfena: storie diverse accomunate da una serie di veti incrociati che ne hanno minato gli obiettivi
I veti, gli attacchi e i veleni che in queste ultime ore hanno spinto Italia Viva a rinunciare alla corsa per le regionali a sostegno di Andrea Orlando hanno mietuto diverse “vittime” eccellenti, personalità della politica ligure che avrebbero potuto giocare un ruolo importante in questa fase.
Chi sono gli esclusi di Italia Viva – Il primo nome che viene in mente a Genova è quello di Arianna Viscogliosi, che aveva peraltro uno dei background più compromettenti, almeno agli occhi dei duri e puri. L’esponente renziana è stata infatti assessore al personale e alle pari opportunità nella prima Giunta Bucci, aveva appoggiato il Sindaco (assieme ai suoi colleghi di partito Avvenente e Falteri) anche al secondo mandato ma poi, a differenza degli stessi Avvenente e Falteri aveva deciso di lasciare il gruppo che sostiene il Sindaco per passare all’opposizione. Una mossa che era collegata proprio all’intenzione di candidarsi alle Regionali. "Mettere veti ad personam - dice lei a Telenord - non è un comportamento da buona politica: noi abbiamo esaudito tutte le richieste che ci sono state presentate, non avere il simbolo, uscire dalla maggioranza di Bucci, ma quando sono comunciati a fioccare veti sulle persone e sui dirigenti ci siamo alzati e ce ne siamo andati". Viscogliosi è dispiaciuta perché la lista, a suo giudizio, era molto competitiva: "Piena di amministratori locali che avrebbero potuto attirare molto consenso". Altro nome importante è quello di Carlo Stagnaro, Sindaco di Casarza Ligure, che è stato protagonista di un percorso curioso: uscito da Azione ed entrato in Italia Viva pochi giorni fa, ha ritirato la candidatura con i ‘calendiani’ per presentarsi coi ‘renziani’. Il risultato è tragicomico: è fuori da entrambe.
Il vicesindaco di Arcola – Chi si sente certamente defraudato di qualcosa è Gianluca Tinfena, che nel bellissimo borgo in provincia della Spezia già governa con il centrosinistra e che lo scorso giugno contribuì in modo decisivo, con 613 preferenze personali, a garantirne la vittoria: “Dinamiche nazionali incomprensibili alla gente comune, legate a veti incrociati tra partiti che nulla hanno a che fare con i reali bisogni dei cittadini, mi portano a comunicarvi, mio malgrado, che ad oggi non sussistono più le condizioni per candidarmi alle prossime elezioni regionali”, ha scritto questa mattina Tinfena sui suoi canali social. “Avevo creduto in un centrosinistra finalmente unito per dare concretamente un volto nuovo al governo della Liguria...mi sbagliavo. Prendo atto che la politica dei veti e delle ripicche ha prevalso su quella dei voti e del consenso, una politica miope, stantia e autolesionista, che guarda unicamente al colore sbiadito della propria maglia, e non al valore delle Persone e dei Territori. In tantissimi mi avete dato una straordinaria testimonianza di stima e di affetto ed è stato bello, anche solo per pochi giorni, sognare insieme. Il mio impegno prosegue vicino alla Comunità arcolana e al Territorio, ma sempre più lontano da uno stile di politica che non mi appartiene”, conclude Tinfena.
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