Reddito di cittadinanza, parla un navigator genovese

di Marco Garibaldi

Giovanni Bianco: "Su 300 percettori 100 trovano un lavoro, la maggior parte a tempo determinato"

Abbiamo raccolto la testimonianza di un navigator che ci ha raccontato la sua esprienza da giugno 2019.

A fine anno, salvo novità all'ultimo momento da parte del governo, tutti i navigator termineranno la loro attività lavorativa. Una sorta di paradosso: dopo aver trovato per mesi un lavoro a decine di persone, i navigator saranno i primi a rimanere senza lavoro.

"Sono navigator da quando ho vinto il concorso a giugno del 2019 - ci racconta Giovanni Bianco - Sono stato assunto a luglio. Qui al centro per l'impiego abbiamo iniziato in 10 (otto per il collocamento ordinario e due per quello mirato), adesso siamo rimasti in 6. Il 31 dicembre ci scade il sevizio con Anpal Servizi, i navigator che non ci sono più hanno vinto altri concorsi e sono stati assunti da altre pubbliche amministrazioni.

Abbiamo subito ricevuto una formazione molto intensiva sia da Anpal Servizi sia dalla Regione tramite il centro per l'impiego. Siamo entrati in attività quasi subito, a settembre e ottobre 2019 eravamo già in attività e abbiamo iniziato a prendere in carico i primi percettori di reddito di cittadinanza. Io personalmente ho in carico oltre 350 percettori e contestualmente ho in carico oltre 200 aziende. Come navigator per attuare l'attività d'incrocio tra domanda e offerta prendiamo in carica sia i percettori di reddito e anche le aziende che ci vengono assegnate da Roma. 

Qui in Liguria siamo stati avvantaggiati dalla forte collaborazione che abbiamo avuto dalla regione stessa e dall'assessorato. Siamo stati subito messi in condizione di poter lavorare bene, probabilmente abbiamo avuto una produzione maggiore rispetto ad altre regione.

Ho in carico oltre 300 percettori e circa un terzo di loro ha avuto un contratto di lavoro (circa 100 su 300). Teniamo conto che la platea che abbiamo da prendere in carico è composta da molti utenti che hanno un bassissimo livello di scolarizzazione, non hanno qualifiche che possono permettere di essere assunti con maggior facilità dalle aziende.

Delle 100 persone che hanno trovato lavoro si tratta quasi sempre di contratti a tempo determinato. La maggior parte sono contratti a tempo determinato ma questo penso sia una problematica non tanto legata al reddito di cittadinanza ma al mercato del lavoro in generale".