Recupero di metalli preziosi, inaugurato a Terranuova Bracciolini il primo impianto in Europa

di Sagal

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Una tecnologia idrometallurgica riduce l'impatto ambientale e valorizza il territorio, trasformando rifiuti in risorse preziose

Recupero di metalli preziosi, inaugurato a Terranuova Bracciolini il primo impianto in Europa

L'Italia compie un deciso passi in avanti nel recupero di metalli preziosi da apparecchi elettronici dismessi, dopo l'inaugurazione di un nuovo impianto situato in provincia di Arezzo. L'evento di Terranuova Bracciolini del 20 dicembre 2024 rappresenta una rivoluzione nel settore del riciclo. È infatti il primo in Europa a utilizzare una tecnologia idrometallurgica per estrarre metalli preziosi e materie prime critiche dalle schede elettroniche dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Il progetto, realizzato da Valdarno Ambiente in collaborazione con il Gruppo Iren, punta a unire innovazione, sostenibilità ed economia circolare.

Tecnologia innovativa – L’impianto sfrutta un processo combinato di disassemblaggio meccanico e trattamento idrometallurgico, che consente di recuperare materiali di valore come oro, argento, palladio e grandi quantità di rame. La struttura è progettata per trattare oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, con un recupero stimato di quasi 200 kg di metalli preziosi e 57 tonnellate di rame. Un risultato importante non solo in termini economici, ma anche ambientali: la produzione di CO₂ è ridotta di circa tre volte rispetto ai metodi tradizionali, mentre l'acqua impiegata viene quasi completamente riciclata.

Un impatto locale e globale – Il sindaco di Terranuova Bracciolini, Sergio Chienni, ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa per il territorio. “Questo impianto è un esempio di come l’innovazione industriale possa sposarsi con la sostenibilità, creando opportunità economiche e valorizzando il distretto orafo aretino. È un orgoglio per noi ospitare un progetto che guarda al futuro con responsabilità”.

Filiera corta – Attualmente, oltre il 90% delle schede elettroniche italiane viene esportato all’estero per il recupero dei materiali. Con questo nuovo modello di filiera corta, i metalli preziosi resteranno in Italia, rafforzando l’autonomia industriale del Paese. Il presidente del Gruppo Iren, Luca Dal Fabbro, ha dichiarato: “Questo impianto è una best practice non solo per l’Italia, ma per tutta Europa. Dimostra come l’innovazione tecnologica possa essere la chiave per un futuro sostenibile”.

Prospettive future – Secondo il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, l’iniziativa potrebbe aprire nuove strade per il settore. “Non si tratta solo di recupero di rifiuti: è una fabbrica di prodotti di alta qualità. Spero che questa tecnologia possa essere replicata o ampliata in più aree”. L’impianto di Terranuova Bracciolini non è solo un punto di svolta per il recupero dei rifiuti elettronici, ma anche un simbolo di come il progresso tecnologico possa essere alleato dell’ambiente, offrendo un contributo concreto alla transizione ecologica.

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