Recco: 81 anni fa il primo bombardamento aereo, la città che fu rasa al suolo ricorda le 127 vittime

di Redazione

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Il sindaco Gandolfo: "Dalla tragedia emersero la forza e la tenacia dei recchesi, che ricostruirono la loro città"

Recco: 81 anni fa il primo bombardamento aereo, la città che fu rasa al suolo ricorda le 127 vittime

L'ottantunesimo anniversario del primo bombardamento di Recco, avvenuto il 10 novembre 1943 durante la Seconda Guerra Mondiale, è stato commemorato con una serie di iniziative per ricordare le ventisette incursioni aeree subite dalla cittadina ligure. Gli attacchi, condotti dalla RAF (Royal Air Force) per far saltare il ponte ferroviario, causarono la morte di 127 civili e distrussero il 95% degli edifici del centro. Il suono della sirena antiaerea ha evocato i tragici momenti vissuti dalla comunità, che ha voluto onorare la memoria delle vittime e dei sopravvissuti.

Inaugurato il "Cammino della Memoria" - In occasione di questo importante anniversario, è stato inaugurato il quarto "Cammino della Memoria", un percorso che parte dal Santuario di Nostra Signora del Suffragio. L'iniziativa ha lo scopo di riscoprire i luoghi dove i cittadini di Recco si rifugiarono durante le incursioni per cercare scampo dai bombardamenti. Questo cammino, che attraversa i luoghi simbolo della città, vuole mantenere viva la memoria di quei tragici eventi, rendendo omaggio a chi ha vissuto e superato la devastazione della guerra.

Messa in suffragio e riflessioni sul passato e sul futuro - La giornata è proseguita con una messa in suffragio dei caduti dei bombardamenti, officiata nella Chiesa dell'Ascensione da don Enrico Ciangherotti e don Giuseppe Guastavino. Un momento di raccoglimento e di preghiera, che ha unito la comunità nel ricordo di chi ha perso la vita in quei giorni di terrore.

Le parole del sindaco Gandolfo - Il sindaco di Recco, Carlo Gandolfo, ha sottolineato l'importanza della memoria storica per la città. "I bombardamenti hanno lasciato una profonda ferita nella memoria della città", ha dichiarato, "Il centro storico fu spazzato via, sparirono la chiesa di San Giovanni Battista e gran parte del patrimonio edilizio. Ma dalla tragedia emerse anche la forza e la tenacia dei recchesi, che ricostruirono la loro città, non solo negli edifici ma anche nel tessuto sociale ed economico. La cerimonia ufficiale è un momento di raccoglimento e di ricordo, ma anche di speranza per un futuro di pace".