Processo Morandi: via libera a integrazione perizia, ma collegio giudicante stringe i tempi

di Redazione

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Dichiarazioni spontanee mentre sono in corso nuovi accertamenti

Processo Morandi: via libera a integrazione perizia, ma collegio giudicante stringe i tempi

L'incarico formalmente sarà assegnato solo il 23 settembre ma questa mattina il presidente del collegio Paolo Lepri ha anticipato ai difensori che chiederà un'integrazione di perizia agli stessi esperti che già in incidente probatorio avevano individuato le cause del crollo del Ponte Morandi.

Ai periti verrà chiesto, alla luce di quanto emerso con le audizioni dei consulenti degli imputati, di fornire ulteriori precisazioni sul tema centrale del dibattimento, vale a dire se la corrosione dei cavi sia stata causata da un errore in fase di costruzione nascosto sotto il calcestruzzo in cima alla pila 9. Ma anche se sia stato fatto davvero tutto il possibile per diagnosticare il problema. I giudici però (oltre a Lepri il collegio è composto dai magistrati Ferdinando Baldini e Fulvio Polidori) hanno fatto capire che non c'è tempo da perdere: per questo chiederanno agli esperti di depositare l'integrazione al massimo entro tre mesi.

Non solo: nel tempo in cui saranno in corso gli ulteriori accertamenti tecnici, il processo non subirà alcuno stop. Il collegio ha infatti preannunciato che quel periodo sarà utilizzato per ascoltare le dichiarazioni spontanee degli imputati che hanno chiesto di parlare in aula. Tra loro anche l'ex numero uno di Aspi Giovanni Castellucci. Intanto il 18 settembre termineranno le audizioni degli ultimi consulenti e quella data sarà anche la dead-line per gli avvocati dei 58 imputati per chiedere eventuali integrazioni probatorie.