Processo Morandi, ex manager Autostrade Strazzullo: "Nessuna criticità nelle relazioni tecniche"

di Redazione

1 min, 13 sec

L'ingegnere ha fatto dichiarazioni spontanee, esprimendo innanzitutto "profondo cordoglio per le vittime e i loro familiari"

Processo Morandi, ex manager Autostrade Strazzullo: "Nessuna criticità nelle relazioni tecniche"

"Nel materiale allegato ai lavori di retrofitting non sono emerse segnalazioni di problemi. Tutti i voti erano inferiori al 43. Il progetto era sotto supervisione, e mi sono affidato al lavoro già svolto". Così ha dichiarato Paolo Strazzullo, ex manager di Autostrade, uno dei 58 imputati nel processo relativo al crollo del ponte Morandi del 14 agosto 2018.

L'ingegnere ha fatto dichiarazioni spontanee, esprimendo innanzitutto "profondo cordoglio per le vittime e i loro familiari". Ha ricordato di essere arrivato a Napoli nel 2017 e di non essersi mai occupato del viadotto Polcevera. "Quando sono arrivato non ero nemmeno a conoscenza di un progetto di retrofitting (interventi di rafforzamento delle pile 9 e 10). L'ho scoperto solo quando mi è stato assegnato l'incarico di Responsabile unico del progetto. Mi fu detto che si trattava di lavori per la restituzione dell'opera al termine della concessione, e non perché vi fossero criticità".

In ogni caso, Strazzullo ha evidenziato di non aver preso parte alla fase progettuale. Nel frattempo, ha preso la parola anche l'ex dirigente di Spea (l'ex società controllata da Aspi), Maurizio Ceneri, che continuerà a testimoniare anche domani. Il pubblico ministero Massimo Terrile (pensionato da meno di un mese) aveva affermato che Ceneri era "come Coccolino", con il compito di ammorbidire i report sullo stato di salute del ponte Morandi.

L'ex dirigente aveva già parlato brevemente in aula, dichiarando un anno fa che "i nostri controlli sul viadotto erano ispezioni aggiuntive 'a campione', non ispezioni periodiche, e comunque non avevano evidenziato danni significativi".