Processi contro le compagnie fossili, aumentano le cause legali legate alla crisi climatica

di M.C.

1 min, 54 sec

Dal 2015 triplicati i processi contro i giganti dell’energia. Crescono le denunce per danni, greenwashing e mancata riduzione delle emissioni

Processi contro le compagnie fossili, aumentano le cause legali legate alla crisi climatica

Dal 2015 a oggi le cause legali contro i giganti dell’energia fossile sono triplicate, passando da 5 denunce nel 2015 a 14 nel solo 2023. Questo boom di contenziosi, alimentato dalla crescente consapevolezza della crisi climatica e dagli studi scientifici più precisi, porta sempre più spesso in tribunale colossi come Shell, ExxonMobil e BP. Ne dà notizia il portale Valori, specializzato in finanza etica. 

Denunce civili - Secondo un rapporto pubblicato a settembre da Oil Change International e Zero Carbon Analytics, negli ultimi nove anni sono stati registrati 86 procedimenti legali contro le principali compagnie fossili. Il 38% di queste cause riguarda richieste di risarcimento per danni legati al riscaldamento globale. Il 16% si concentra invece su accuse di greenwashing, un ambito in cui le vittorie sono state più frequenti: su nove controversie, otto hanno visto prevalere i cittadini.

Obiettivi mancati - Un ulteriore 12% dei processi si focalizza sul mancato rispetto degli impegni previsti dall’Accordo di Parigi. Questi casi puntano il dito contro aziende che, nonostante le promesse, non riducono sufficientemente le emissioni di CO2.

Protagonisti in tribunale - Tra le compagnie più citate ci sono ExxonMobil e Shell, che negli ultimi vent’anni hanno affrontato rispettivamente 43 e 42 cause legali. Particolarmente significativo il caso di Shell: un tribunale olandese nel 2021 aveva imposto all’azienda di ridurre le emissioni del 45% entro il 2030, ma la sentenza è stata annullata in appello per mancanza di consenso scientifico su obiettivi specifici per le singole imprese.

Casi emblematici - Alcuni procedimenti colpiscono per la loro originalità. In Perù, un agricoltore ha citato in giudizio il colosso tedesco RWE, accusandolo di contribuire alle inondazioni causate dallo scioglimento di un ghiacciaio sulle Ande. L’obiettivo è ottenere un risarcimento per le misure di protezione adottate dalla comunità locale.

Strategie legali - "Le cause civili sono spesso più efficaci rispetto a quelle amministrative", spiega Xenia Chiaramonte, esperta di diritto ambientale. "Con le prime si può dimostrare direttamente il danno, ottenendo risarcimenti o interventi di ripristino ambientale".

Speranze future - Secondo Zero Carbon Analytics, i benefici economici per le comunità danneggiate potrebbero crescere con l’aumento delle vittorie legali. Sebbene molti casi siano ancora in corso, queste iniziative rappresentano una strategia cruciale nella lotta per la giustizia climatica.

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