L’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) del Mar Tirreno Centrale avvia i lavori di prolungamento e rafforzamento della diga foranea “Duca d’Aosta” del Porto di Napoli, un’opera marittima tra le più complesse e costose mai realizzate nello scalo commerciale campano.
Si tratta infatti di lavori che ripristineranno una parte della diga che garantisce l’accesso in sicurezza delle navi in entrata e uscita, parzialmente dissestata dopo una serie di mareggiate degli ultimi anni. Questa prima fase dei lavori andrà a ricostruire il muro paraonde, per poi successivamente prolungare l’infrastruttura di protezione del Porto per tutta la sua lunghezza di 2,6 chilometri, aggiungendo circa altri 200 metri di murata.Questo primo stralcio, da 92,7 milioni di euro, prevede interventi di rafforzamento. Interessa 1,1 chilometri di Diga per un intervento complessivo di circa 121 milioni di euro, all’interno di un più ampio intervento (“Prolungamento e rafforzamento della Diga Foranea Duca D’Aosta”) finanziato per complessivi 150 milioni con fondi complementari al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
I lavori appena partiti, spiega il Segretario Generale dell’AdSP, Arch. Giuseppe Grimaldi, si sviluppano su una lunghezza di 800 metri, sul fronte lato mare, dove verrà realizzata una scogliera rivestita da una mantellata in “tetrapodi”, specifici per le dighe marittime. Sono previsti anche interventi diffusi di ripristino, riparazione e consolidamento locale delle strutture esistenti per tutti i 2,6 chilometri della diga “Duca d’Aosta” e dell’antemurale “Thaon de Revel”. I lavori dovranno terminare entro il 30 giugno 2026.
Il sistema di difesa portuale di una diga richiede interventi di manutenzione continui, trattandosi di un’infrastruttura che “assorbe” il moto ondoso garantendo le manovre delle navi in tutta sicurezza. Per la Diga Duca d’Aosta del Porto di Napoli gli interventi più importanti sono stati effettuati negli ultimi decenni dopo una serie di violente mareggiate, come quella del gennaio 1987, del dicembre 1999 e del dicembre 2004, che hanno provocato lo scorrimento di alcuni cassoni, sgrottature subacquee e dissesti del muro paraonde. L’ultima violentissima mareggiata risale a dicembre 2020 e ha causato una serie di crolli parziali e dissesti tali da richiedere così un’opera di ripristino, riqualificazione e prolungamento.
«Dopo un laborioso iter amministrativo – commenta il Presidente dell’AdSP, Andrea Annnunziata – avviamo finalmente dei lavori molto importanti, fondamentali per tutelare la sicurezza della navigazione e la competitività dei traffici. Il tutto nel rispetto dei tempi che ci chiede l’Italia e l’Europa».