Porto di Genova, Liardo: "Possibile che i lavori per la diga inizino tra sei mesi, ma si studino scelte da fare"

di Edoardo Cozza

Il comandante della capitaneria di porto: "Bisogna traguardare gli obiettivi sull'operatività dello scalo prima che nascano i problemi da affrontare"

Il porto di Genova è uno scalo in continua evoluzione: grandi opere, trasloco dei depositi chimici e le situazioni legate alla guerra in Ucraina. Con Sergio Liardo, direttore marittimo della Liguria e comandante della capitaneria di porto di Genova, siamo partiti proprio dal divieto per le imbarcazioni russe di entrare nei porti italiani: "È stata emessa una disposizione dal comando generale: ci sono le direttive, che però a Genova ha un impatto minimo. L'anno scorso abbiamo avuto solo 4 navi commerciali battenti bandiera russa. Ovviamente i nostri controlli saranno anche sulle imbarcazioni turistiche, come gli yacht: in caso emerga qualcosa di irregolare, contatteremo Guardia di Finanza e agenzia delle dogane che intervengono poi diretto. Per il resto eventuali imbarcazioni di russi potrebbero essere 'congelate', non sequestrate: a noi spetta il controllo, poi l'operazione viene portata avanti dai finanzieri"

Poi il punto sulla diga: "Io auspico che novembre sia la data in cui partiranno i lavori, ma il tema è quello di traguardare gli obiettivi sull'operatività del porto durante i lavori: bisogna fare le scelte in ottica futura, perché non ci siano problemi da affrontare un domani. Ci sono i tempi per fare tutto a modo. È un tema che coniuga sicurezza e aspetti commerciali".

Un appunto anche sui depositi chimici: "Il consiglio superiore dei lavori pubblici si è espresso favorevolmente sull'ipotesi di un adeguamento tecnico funzionale, ma c'è un piano regolatore del porto che ha più di 20 anni: nel comitato di gestione stiamo già parlando di rinnovarlo e ora è il momento giusto".