Politiche aziendali green, sondaggio tra top manager rivela: gli investimenti generano ritorno

di Sagal

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Uno studio PwC rivela che gli investimenti climatici aumentano sei volte le entrate aziendali, ma rimangono ostacoli regolatori

Politiche aziendali green, sondaggio tra top manager rivela: gli investimenti generano ritorno

Un sondaggio a livello mondiale condotto da PwC su oltre 4.700 amministratori delegati (CEO, acronimo inglese per Chief Executive Officer) rivela che gli investimenti legati al clima sono sei volte più propensi a generare un aumento delle entrate rispetto a una riduzione. Allo stesso tempo, l'ottimismo verso l'economia globale cresce, mentre intelligenza artificiale e cambiamenti climatici dominano l'agenda dei leader aziendali.

Investimenti climatici – Secondo il sondaggio, il 33% dei CEO ha dichiarato che le iniziative climatiche hanno incrementato le entrate della propria azienda negli ultimi cinque anni, rispetto a un modesto 5% che ha riscontrato una diminuzione. Inoltre, quasi due terzi dei dirigenti hanno rilevato una riduzione o nessun impatto significativo sui costi aziendali grazie a questi investimenti. Tuttavia, ostacoli come la complessità normativa (24%) e i dubbi sui ritorni economici (18%) rimangono barriere rilevanti.

Ottimismo economico – Il 60% dei CEO intervistati prevede una crescita economica globale nel 2025, un aumento significativo rispetto al 34% dello scorso anno. Questa positività è più che triplicata rispetto a due anni fa, quando solo il 18% si mostrava ottimista. Questo ottimismo si traduce in piani di espansione: il 42% dei dirigenti intende aumentare il personale nel 2025.

Intelligenza artificiale – L'adozione dell'IA sta trasformando il panorama aziendale. Nel 2024, il 56% dei CEO ha ottenuto guadagni di efficienza grazie all’IA, mentre il 34% ha registrato un aumento della redditività e il 32% un incremento delle entrate. Questi dati evidenziano come l’intelligenza artificiale stia diventando un elemento cruciale per la crescita aziendale.

Rischi globali – Nonostante l'ottimismo, permangono preoccupazioni per il futuro. Il 29% dei dirigenti considera la volatilità macroeconomica il rischio maggiore per il 2025, seguita dall’inflazione (27%). A livello regionale, i rischi variano: in Europa occidentale, il rischio informatico è considerato più grave dell'inflazione, mentre in Medio Oriente e nell'Europa dell'Est prevalgono i timori per i conflitti geopolitici.

Scenario Regno Unito – Tra i CEO britannici, il 98% prevede cambiamenti significativi nei modelli operativi entro il 2025. Inoltre, il 34% teme che la propria azienda non sarà economicamente sostenibile nei prossimi dieci anni senza trasformazioni radicali. Tuttavia, il Regno Unito si posiziona come una delle principali destinazioni per gli investimenti globali, salendo dal quarto al secondo posto nella classifica mondiale. Carl Sizer, chief markets officer di PwC UK, ha sottolineato come il Regno Unito sia in una posizione "forte" grazie alla sua leadership in settori come servizi finanziari, tecnologia e rinnovabili, ma ha avvertito che l’allineamento tra le politiche governative e le esigenze delle imprese è cruciale per il successo futuro.

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