Plastica e innovazione, riciclare in sicurezza è possibile con la nuova scoperta di NTU

di Simone Galdi

1 min, 52 sec

Un metodo innovativo per rimuovere i ritardanti di fiamma tossici dai rifiuti plastici promette di rivoluzionare il riciclo

Plastica e innovazione, riciclare in sicurezza è possibile con la nuova scoperta di NTU

I ricercatori della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore hanno sviluppato un metodo innovativo per rimuovere i ritardanti di fiamma bromurati (BFR) dalla plastica prima del riciclo. Questa scoperta rappresenta un passo avanti verso un trattamento più sicuro dei rifiuti elettronici, riducendo i rischi ambientali e sanitari associati a queste sostanze tossiche.

Riciclo – I ritardanti di fiamma bromurati, composti chimici usati per prevenire incendi, si trovano comunemente in dispositivi come computer portatili, tastiere e smartphone. Tuttavia, il loro impatto ambientale e sanitario è significativo: una volta in discarica, possono infiltrarsi nel terreno e contaminare le falde acquifere. Inoltre, durante i processi di riciclo che coinvolgono il riscaldamento della plastica, queste sostanze possono essere rilasciate nell’aria, aumentando il rischio di esposizione per gli operatori e l’ambiente.

Innovazione – Il team guidato dal professor associato Lee Jong-Min presso la Scuola di Chimica, Ingegneria Chimica e Biotecnologia di NTU ha sviluppato una soluzione basata su solventi. Utilizzando una miscela di 1-propanolo e eptano, i ricercatori sono riusciti a dissolvere selettivamente i BFR presenti nella plastica acrilonitrile butadiene stirene (ABS), un materiale comunemente impiegato nei rivestimenti di tastiere e computer.

Efficienza – Secondo NTU, il processo consente di recuperare oltre l'80% della plastica dopo la rimozione dei BFR, mantenendo inalterate le sue proprietà. "Questo approccio potrebbe rappresentare una svolta per il settore del riciclo della plastica, garantendo materiali più sicuri e riducendo l'impatto ambientale" affermano i ricercatori.

Pubblicazione – I risultati del progetto sono stati pubblicati nel Chemical Engineering Journal e messi in evidenza nella rivista di ricerca e innovazione di NTU, Pushing Frontiers. Il successo dello studio sottolinea il ruolo sempre più centrale della ricerca accademica nella soluzione di problematiche globali come la gestione dei rifiuti plastici.

Precedenti scoperte – Non è la prima volta che NTU fa parlare di sé per innovazioni nel campo della plastica. Lo scorso anno, un altro gruppo di ricercatori dell’università ha sviluppato un metodo per trasformare i rifiuti plastici in strutture utilizzabili come supporti per tumori nei laboratori medici. Con questa nuova scoperta, la NTU continua a dimostrare il potenziale delle università nel guidare il cambiamento verso pratiche più sostenibili e sicure per il futuro del pianeta.

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