Piano idrico, La Spezia blocca gli aumenti al 4%: polemiche tra maggioranza e opposizione
di M.C.
Il presidente Peracchini accusa il centrosinistra di aver ostacolato la limitazione degli aumenti nonostante settimane di proclami
Ieri il Consiglio provinciale della Spezia ha approvato il piano degli investimenti idrici limitando gli aumenti tariffari al 4%, nonostante le richieste del gestore Acam, che puntava a un incremento del 9,5%. Una decisione sostenuta dal centrodestra e che il presidente della Provincia (e Sindaco della Spezia), Pierluigi Peracchini, ha definito “un atto concreto per tutelare i cittadini e riportare la gestione sotto il controllo dell’ente locale”.
Le accuse – Peracchini ha puntato il dito contro i rappresentanti del centrosinistra, che hanno votato contro la proposta. “Hanno parlato per settimane contro gli aumenti richiesti da Acam, ma quando si è trattato di bloccarli hanno trovato scuse per tirarsi indietro”, ha dichiarato il presidente. Secondo Peracchini, questa scelta sarebbe stata una “cortina fumogena” per non affrontare il confronto con Acam e l’Autorità di regolazione (Arera).
Il confronto con il gestore – “Con questa decisione abbiamo aperto un dialogo necessario con Acam e Arera, obbligando il gestore a mettere sul tavolo conti e bilanci in modo trasparente”, ha proseguito Peracchini. Il piano approvato prevede che gli investimenti e le opere vadano a tariffa solo se realizzati, evitando così interventi non programmati che spesso si traducono in costi emergenziali più elevati per i cittadini.
La posizione del centrosinistra – I consiglieri di centrosinistra, che hanno motivato il voto contrario lamentando tempi troppo stretti per l’analisi della proposta, sono stati criticati dal centrodestra per una presunta incoerenza. “Non si può gridare contro gli aumenti pubblicamente e poi rifiutare di votare un provvedimento che li limita al 4%”, ha sottolineato Peracchini.
Gli investimenti richiesti – Il piano approvato include opere suggerite dagli stessi sindaci, inclusi quelli che hanno votato contro. “Questa è la differenza tra chi assume responsabilità e chi preferisce lavarsi le mani, lasciando che Arera decida per noi”, ha concluso il presidente.
Sfide future – L’approvazione rappresenta un passo importante per riportare la gestione del servizio idrico sotto il controllo della Provincia, ma apre anche nuovi scenari di confronto con Acam e Arera. I cittadini attendono ora che i progetti si trasformino in interventi concreti, garantendo il rispetto delle tariffe approvate.
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