Parlamento, al via l’utility manager obbligatorio per tutelare i consumatori di energia e telecomunicazioni

di M.C.

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Dal 2025, vendere contratti energetici richiederà un attestato. Una figura professionale per guidare i clienti nel mercato delle utenze

Parlamento, al via l’utility manager obbligatorio per tutelare i consumatori di energia e telecomunicazioni

Via libera in Parlamento all’ordine del giorno proposto dall’onorevole Letizia Giorgianni (FdI) per migliorare la tutela dei consumatori nei settori di energia, gas e telecomunicazioni. Tra le misure più rilevanti, l’introduzione obbligatoria dell’utility manager dal 2025: una figura professionale certificata che guiderà i clienti nel labirinto delle offerte e dei contratti.

Obiettivo del provvedimento - Il provvedimento stabilisce che i consumatori vulnerabili possano accedere al servizio a tutele graduali entro il 30 giugno 2025. L’elemento centrale è però l’obbligo, per chiunque venda contratti energetici, di ottenere un attestato di competenza. La figura dell’utility manager, già definita dalla norma UNI 11782:2020, diventerà essenziale per garantire trasparenza, ridurre sprechi e ottimizzare i consumi, mettendo fine all’era dei venditori improvvisati.

Un mercato complesso - «Oggi, per via delle logiche costantemente variabili, non basta più scegliere l’offerta giusta. Il cliente va seguito nel tempo», spiega Marco Lupo, utility manager e delegato regionale di Assium. Per lui, l’obbligo rappresenta un passo storico: «È finita l’era degli improvvisati».

Competenza e fiducia - Lupo, che ha contribuito alla proposta di legge, sottolinea come questa professione richieda competenze specifiche: «Bisogna saper gestire i contratti, analizzarli e conoscere le normative. Perché per fare una dichiarazione dei redditi serve un commercialista, mentre per vendere un contratto energetico chiunque può farlo?».

Benefici per i consumatori - L’utility manager non sarà solo un venditore, ma un consulente che aiuterà a risolvere problemi con gli operatori, a contrastare politiche commerciali aggressive e a ottimizzare i consumi. «Dieci anni fa provai a interpretare il mio ruolo in modo diverso: seguo i clienti passo dopo passo, guadagnando la loro fiducia coi fatti», aggiunge Lupo.

Nuova era del settore - La riforma mira a professionalizzare il settore, tutelando sia i clienti domestici sia le aziende. In particolare, in zone turistiche come la riviera romagnola, molte attività commerciali e hotel potrebbero trarre vantaggio da una consulenza qualificata per gestire i propri consumi energetici.

Sfide e aspettative - Nonostante l’entusiasmo, rimane la sfida di implementare il sistema in modo efficace, garantendo la qualità delle certificazioni e la trasparenza nei processi. «Questo è un lavoro che richiede competenze specifiche e può offrire opportunità sia per i professionisti che per i consumatori», conclude Lupo.

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