Niente via libera sui ristoranti alla sera, Toti: "Ennesimo episodio di confusione"
di Alessandro Bacci
Il governatore: "Perché le regole che ci consentono di pranzare al ristorante in sicurezza non dovrebbero essere valide anche per la cena?"
Nel pomeriggio una notizia sembrava lasciare uno spiraglio per il ritorno alla normalità con la riapertura serale dei ristoranti nelle zone gialle e a pranzo nelle zone arancioni. L'annuncio era arrivato direttamente dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: "Ristoranti aperti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione: è arrivato finalmente il parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico e speriamo che si possa partire al più presto".
Pochi minuti dopo l'annuncio del presidente, però, il Cts ha frenato sull'ipotesi: "Non c'è alcun via libera del Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura. Nel verbale della riunione del CTS del 26 gennaio 2021 vi sono indicate, anzi, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso".
Il governatore ha quindi replicato: "Rispetto alla notizia del via libera all’apertura dei ristoranti la sera in zona gialla e a pranzo in zona arancione, il Cts ha precisato di aver analizzato alcune regole che consentirebbero alle attività di poter lavorare in sicurezza ma che la decisione definitiva spetta al Governo. L’ennesimo episodio di confusione, con comunicazioni contraddittorie: da Roma prima la frenata, poi l’apertura del viceministro alla Salute Sileri, che auspica la ripartenza. Decisioni che vanno in contrasto in poco più di un’ora, colpendo ancora una volta lavoratori e attività. Al netto di tutte le valutazioni scientifiche che vanno fatte, per quale motivo le regole che oggi ci consentono di pranzare al ristorante in sicurezza non dovrebbero essere valide anche per la cena? Mi auguro che arrivi al più presto un Governo che decida una volta per tutte e in maniera chiara, perché lasciare le attività in questo limbo e in balia dell’ennesima incertezza non fa che danneggiarle ulteriormente. E dopo mesi di sacrifici, lo trovo inaccettabile."
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