Mattarella, discorso di fine anno: "Pace non è sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri con le armi"

di Stefano Rissetto

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"La cifra record di 2.443 miliardi di dollari spesi per armamenti è otto volte superiore ai fondi stanziati per il contrasto al riscaldamento globale"

Mattarella, discorso di fine anno: "Pace non è sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri con le armi"

Nel tradizionale discorso di fine anno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha condannato le atrocità della guerra, citando in particolare la morte di una bambina a Gaza, assiderata durante la notte di Natale. "Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite", ha dichiarato il presidente, richiamando l'attenzione sulle "migliaia di vittime civili delle guerre in corso" che, ha sottolineato, "turbano tragicamente le nostre coscienze".

Mattarella ha poi messo in evidenza la crescente urgenza della pace, che la Costituzione italiana considera un obiettivo irrinunciabile, ribadendo l'importanza di una pace basata sul rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni popolo. "La pace non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi", ha affermato, invitando alla responsabilità internazionale e alla difesa dei valori democratici.

Il capo dello Stato ha anche parlato della crescente spesa in armamenti, sottolineando la sproporzione con gli investimenti per la lotta al cambiamento climatico. "La cifra record di 2.443 miliardi di dollari spesi per armamenti è otto volte superiore ai fondi stanziati per il contrasto al riscaldamento globale", ha evidenziato, mettendo in luce la necessità di un equilibrio tra difesa e sostenibilità.

Infine, Mattarella ha parlato delle disuguaglianze sociali e delle difficoltà in ambito sanitario, evidenziando il problema delle lunghe liste d'attesa per esami vitali e la crescente disparità nell'accesso ai servizi tra Nord e Sud del Paese. Ha anche sollevato la questione del disagio giovanile, invitando a dare ascolto alle nuove generazioni, i cui problemi sono spesso alimentati da modelli negativi diffusi online.

Il discorso si è concluso con un appello alla solidarietà, sottolineando l'importanza di sostenere chi lavora per il bene comune, e in particolare chi si impegna a contrastare il bullismo e altre forme di violenza tra i giovani.

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